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mercoledì 4 luglio 2012

tagli P.A. prime indiscrezioni dai siti web repubblica.it e corriere.it


da: http://www.repubblica.it/politica/2012/07/03/news/spending_review_contenuti-38462783/?ref=HREA-1
ROMA - Palazzo Chigi precisa che il decreto è in scrittura e che ogni anticipazione è priva di fondamento, ma dai contenuti che filtrano dalla bozza sulla spending review, appare chiaro che il lavoro del supercommissario Enrico Bondi si è concentrato molto sulla pubblica amministrazione. Il provvedimento del governo si presenta, infatti, denso di interventi decisi sulla macchina burocratica dello Stato, per porre fine agli sprechi e renderla efficiente. Misure e tagli profondi, che si presentano però molto difficili da digerire per il pubblico impiego. E i sindacati si dichiarano pronti alla mobilitazione. Tra le altre misure, dimezzata la spesa in auto blu, ridotta quella della Presidenza del Consiglio, limate le risorse alle Regioni e riduzione delle Province. Ma non mancano, come anticipato nei giorni scorsi, pesanti tagli anche alla Sanità, all'Università, agli istituti di ricerca. Inoltre, con il decreto di attuazione della delega sulla revisione della geografia giudiziaria, un sostanzioso taglio è in arrivo con la revisione delle circoscrizioni giudiziarie, che porterebbe alla chiusura di oltre 280 uffici giudiziari 1, tra tribunali, procure, e sezioni distaccate.
- Blocco degli stipendi. Per due anni, dal 1 gennaio 2013 al 31 dicembre 2014, lo stipendio dei dipendenti delle società pubbliche non potrà superare quello del 2011.
- Sospesi i concorsi. Sono sospesi i concorsi per l'accesso alla prima fascia dirigenziale, "non oltre il 31 dicembre 2015".
- P.A., ridotte le assunzioni. Le spese del personale della P.A. vengono ridotte in questo modo: le "facoltà assunzionali" sono ridotte al 20% per tutte le amministrazioni nel triennio 2012-2014, del 50% nel 2015 e del 100% a decorrere dal 2016.
- Riduzione dei permessi sindacali. A partire da gennaio del 2013, i permessi sindacali saranno ridotti del 10%. "I contingenti dei distacchi sindacali e dei permessi sindacali retribuiti ... sono ulteriormente ridotti del 10%. La riduzione è effettuata a decorrere dal 1 gennaio 2013".
- Ferie obbligatorie a Ferragosto, Natale e Capodanno. Gli uffici pubblici resteranno chiusi nella settimana di Ferragosto e in quella tra Natale e Capodanno e gli statali saranno messi in ferie.
- Vietato monetizzare su ferie non godute. Il dl sulla spending review prevede l'impossibilità per gli statali di monetizzare ferie, riposi e permessi non goduti. La disposizione si applica anche in caso di cessazione del rapporto di lavoro per mobilità, dimissioni e pensionamento. La violazione di queste disposizioni fa scattare automaticamente un'azione disciplinare ed amministrativa per il dirigente responsabile, oltre al recupero delle somme indebitamente erogate.
- Riduzione della pianta organica. Estensione a tutte le amministrazioni pubbliche della riduzione delle piante organiche attraverso un 'taglio' del personale del 10% per i dipendenti e del 20% per i dirigenti. Taglio che sarà preceduto da una mappatura delle piante organiche delle amministrazioni. Solo al termine di questa verifica saranno quantificati gli esuberi effettivi di personale. Per la gestione di queste eccedenze gli strumenti in campo prevedono sicuramente il ricorso alla mobilità obbligatoria di due anni all'80% dello stipendio, come stabilito dalla legge Brunetta. E, tra le ipotesi formulate dal governo, anche l'eventualità di derogare dalla riforma Fornero sulle pensioni mandando in pensionamento anticipato obbligatorio i dipendenti e i dirigenti del pubblico impiego che abbiano realizzato i requisiti previsti dalle vecchie regole, entro il 31 dicembre 2013.
- Buoni pasto non oltre 7 euro. I buoni pasto degli statali non potranno superare i 7 euro a partire dal 1 ottobre prossimo.
- Riduzione delle Province. Al via la riduzione e la razionalizzazione delle province. All'articolo 1 della bozza del dl spending review si legge infatti che entro 20 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto "il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'Interno, di concerto con il ministro dell'Economia e delle finanze e della pubblica amministrazione, delibera un'ipotesi di riordino delle Province". La redistribuzione degli obiettivi del patto di stabilità interno tra gli enti territoriali interessati "è operata a invarianza del contributo complessivo".
- Meno risorse alle Regioni. Le risorse dovute dallo Stato alle Regioni a statuto ordinario sono ridotte di 700 milioni per il 2012 e di 1.000 milioni a decorrere dal 2013.
- Uso gratuito beni pubblici. Uso gratuito allo Stato di beni di proprietà degli enti territoriali e viceversa.
- Blocco delle tariffe. Blocco delle tariffe fino al 31 dicembre 2013. La misura scatta dalla data di entrata in vigore del decreto, nel quale si legge che "è sospesa l'efficacia delle norme statali che obbligano o autorizzano organi dello Stato o autorità ad emanare atti aventi ad oggetto l'adeguamento di diritti, contributi o tariffe a carico di persone fisiche o persone giuridiche in relazione al tasso di inflazione ovvero ad altri meccanismi automatici".
- Blocco adeguamento canoni/Istat. Al via il blocco degli adeguamenti Istat relativi ai canoni dovuti dalle Amministrazioni per l'utilizzo di immobili in locazione passiva. Il locatore ha facoltà di recedere dal contratto "dandone comunicazione entro il 31 dicembre 2012 con lettera raccomandata. Il recesso ha effetto decorsi sei mesi dal ricevimento della comunicazione, salvo termine più breve concordato con l'Amministrazione locataria".
- Riduzione compensi Caf. Nel dl sulla spending review anche la riduzione dei compensi pagati ai Caf. Nella bozza si legge che il compenso scende a 13 euro per ciascuna dichiarazione elaborata e trasmessa e a 24 euro per l'elaborazione e la trasmissione delel dichiarazioni in forma congiunta. Il decreto riduce anche del 10% i trasferimenti a favore dei patronati.
- Dimezzata spesa auto blu. Nel 2013 la spesa per le auto blu non dovrà superare il 50% di quanto speso nel 2011. "A decorrere dall'anno 2013, le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, incluse le autorità indipendenti, non possono effettuare spese di ammontare superiore al 50 per cento della spesa sostenuta nell'anno 2011 per l'acquisto, la manutenzione, il noleggio e l'esercizio di autovetture, nonché per l'acquisto di buoni taxi; il predetto limite può essere derogato, per il solo anno 2013, esclusivamente per effetto di contratti pluriennali già in essere".
- Taglio spese Presidenza del Consiglio. Riduzione delle spese di funzionamento della Presidenza del consiglio dei Ministri per un totale di 15 milioni di euro al 2013. "La Presidenza del Consiglio dei Ministri procede ad operare interventi di riduzione delle spese di funzionamento sul proprio bilancio autonomo - si legge nel testo - tali da comportare un risparmio complessivo di 5 milioni di euro per l'anno 2012 e 10 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013".
- Iva, aumento congelato nel 2012. "Sospensione per l'anno 2012 dell'incremento dell'Iva e riduzione dell'incremento dell'Iva a decorrere dall'anno 2013". Nella bozza si valuta anche l'eliminazione dell'ulteriore incremento di 0,5 punti dal 2014.
- Esodati. Vengono salvati ulteriori 55.000 lavoratori esodati rispetto ai 65 mila già interessati. Lo stabilisce il dl sulla spending review di cui l'Agi è in possesso.
- Sanità: -30mila posti letto in ospedale. Circa 30mila posti letto in meno negli ospedali pubblici italiani, con un rapporto di 3,7 posti letto per mille abitanti contro gli attuali 4,2. Il testo prescrive che "le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano adottano, entro il 30 novembre 2012, provvedimenti di riduzione dello standard dei posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del servizio sanitario regionale, ad un livello non superiore a 3,7 posti letto per mille abitanti, comprensivi di 0,7 posti letto per mille abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie, adeguando coerentemente le dotazioni organiche dei presidi ospedalieri pubblici". In sostanza, i posti letto passeranno da 252mila a 222mila. Conseguentemente a tale riduzione, anche attraverso una verifica, sotto il profilo assistenziale e gestionale, della funzionalità dei piccoli ospedali pubblici "è promosso l'ulteriore passaggio dal ricovero ordinario al ricovero diurno e dal ricovero diurno all'assistenza in regime ambulatoriale, favorendo l'assistenza residenziale e domiciliare".
- Tre miliardi in meno al Fondo sanitario nazionale. Il fondo sanitario nazionale viene tagliato di tre miliardi in due anni: un miliardo per il 2012 e due per il 2013. "Le predette riduzioni - si legge nel testo - sono ripartite fra le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano secondo criteri e modalità proposti in sede di autocoordinamento dalle regioni e province autonome di Trento e di Bolzano medesime, da recepire" entro "il 30 settembre 2012, con riferimento all'anno 2012 ed entro il 30 novembre 2012 con riferimento agli anni 2013 e seguenti".
- Sanità: -5% nell'acquisto di beni e servizi. Taglio del 5% per l'acquisto di beni e servizi da parte della sanità pubblica.
- Scure sulle farmacie. "A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto - si legge - l'ulteriore sconto dovuto dalla farmacie convenzionate (...) è rideterminato al valore del 3,65 per cento. Limitatamente al periodo decorrente dalla data di entrata in vigore del presente decreto fino al 31 dicembre 2012, l'importo che le aziende farmaceutiche devono corrispondere alle Regioni (...) è rideterminato al valore del 6,5 per cento. Per l'anno 2012 l'onere a carico del Servizio sanitario nazionale per l'assistenza farmaceutica territoriale (...) è rideterminato nella misura del 13,1 per cento". Dal 2013, questo stesso tetto è ulteriormente abbassato all'11,5% "al netto degli importi corrisposti dal cittadino per l'acquisto di farmaci ad un prezzo diverso dal prezzo massimo di rimborso stabilito dall'AIFA".
- A decorrere dall'anno 2013, "gli eventuali importi derivanti dalla procedura di ripiano sono assegnati alle Regioni, per il 25%, in proporzione allo sforamento del tetto registrato nelle singole Regioni e, per il residuo 75%, in base alla quota di accesso delle singole Regioni al riparto della quota indistinta delle disponibilità finanziarie per il Servizio sanitario nazionale".
- Infine, "a decorrere dall'anno 2013 il tetto della spesa farmaceutica ospedaliera di cui all'articolo 5, comma 5, del decreto-legge 1o ottobre 2007, n. 159, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n. 222, è rideterminato nella misura del 3,2 per cento e si applicano le disposizioni dei commi da 5 a 10".
- Fondi Università -200 milioni. Dal 2013 il fondo per il finanziamento ordinario delle università sarà ridotto di 200 milioni. In particolare, si legge nel documento, al fine di "ottimizzare l'allocazione delle risorse" e "migliorare la qualità" delle attività formative dei dirigenti e dei funzionari pubblici garantendone l'eccellenza e l'interdisciplinarietà" sono individuate "idonee forme di coordinamento tra le scuole pubbliche di formazione, gli istituti di formazione e le altre strutture competenti ed è riformato il sistema di reclutamento e formazione dei dirigenti e dei funzionari pubblici anche mediante adeguati meccanismi di collegamento tra la formazione propedeutica all'ammissione ai concorsi e quella permanente".
- Fondi alle scuole non statali. Per le scuole non statali arrivano fondi per 200 milioni.
- Missioni di pace: -8,9 milioni. Il fondo per le missioni di pace è ridotto di 8,9 milioni già per quest'anno.
- Radio e Tv locali, contributi ridotti. Contributi a favore di radio e tv locali ridotti di 30 milioni a decorrere dal 2013.
- Polizia: servizi operativi per agenti under 32. I dipendenti delle forze di polizia di età inferiore a 32 anni, salvo casi eccezionali, devono essere utilizzati a servizi operativi. Nell'ambito della riduzione delle spese per il personale (articolo 14), "le strutture interessate dalla limitazione delle assunzioni previste dal comma 1 adottano le opportune misure per destinare a servizi effettivamente operativi un numero di unità di personale non inferiore a quello corrispondente alle minori assunzioni da esso derivanti".
- Liquidatori, incarico non oltre i 5 anni. I commissari liquidatori di enti pubblici potranno avere un incarico non superiore ai 3 anni, che potrà essere prorogato una sola volta per un periodo massimo di 2 anni, quindi per complessivi 5 anni.
- Riorganizzati Cnr, Infn e Ingv, cancellati altri istituti. Riorganizzati il Cnr, l'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Sono soppressi dall'entrata in vigore del decreto sulla spending review l'Istituto nazionale di ricerca metrologica, la Stazione zoologica Anton Dohrn, l'Istituto italiano di studi germanici e l'Istituto nazionale di alta matematica sono soppressi e i relativi organi statutari decadono. Sopresso anche l'Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale,l'Istituto nazionale di astrofisica e il Museo storico della fisica e centro di studi e ricerche "Enrico Fermi".
- Dimezzato fondo vittime uranio impoverito. Dimezzato il fondo per le vittime dell'uranio impoverito. "La dotazione del fondo (...) destinata alle provvidenze alle vittime dell'uranio impoverito - si legge nel testo - è ridotta dell'importo di 10 milioni di euro per l'anno 2012". In origine il fondo era superiore ai 21 milioni di euro, di cui 9 già erogati, su oltre 600 domande di risarcimento da parte dei familiari di militari e civili impegnati nelle missioni italiane ammalati o morti per gli effetti letali dell'uranio impoverito.
- "Strade sicure", 72,8 mln nel 2013. Per l'operazione "strade sicure" il dl sulla spending review autorizza la spesa di 72,8 milioni nel 2013.
- Autotrasporto: 200 mln nel 2013. Per il settore dell'autotrasporto, la bozza del dl sulla spending review destina 200 milioni per il 2013.
- Fondo Letta. Il fondo Letta, istituito con la finanziaria del 2010, subisce una riduzione di 39 milioni nel 2012 ma verrà incrementato di 700 milioni nel 2013.

http://www.corriere.it/economia/12_luglio_04/scure-pubblico-impiego-tagli_9f66fa40-c598-11e1-9f5e-4e0a5c042ce0.shtml
La Spending review permetterà di risparmiare una decina di miliardi l'anno, servirà anche a finanziare le spese «esigenziali», dalle missioni di pace al 5 per mille, ma non ad evitare tutto il previsto aumento dell'Iva. Invece di 2 punti e mezzo, due da ottobre e un altro mezzo punto dal gennaio 2014, l'imposta sul valore aggiunto crescerà di un solo punto, dal 21 al 22% per l'aliquota standard e dal 10 all'11% per quella ridotta, a partire da gennaio e di un ulteriore mezzo punto dal 2014.
LA BOZZA - Del decreto circola per ora una bozza, 19 articoli suddivisi in cinque titoli, anche se Palazzo Chigi precisa che il testo è ancora in corso di stesura e di revisione dopo gli incontri di ieri con parti sociali ed enti locali. In ogni caso il decreto non conterrà solo tagli alla spesa pubblica. Oltre al rifinanziamento delle spese ancora scoperte, ci sarà anche l'attesa riduzione dell'aggio sulla riscossione dovuto a Equitalia. Un punto dal 2013, dal 9 all'8%, ma la riduzione potrebbe essere anche superiore: fino a quattro punti percentuali se i risultati della riscossione saranno superiori al previsto.
SANITÀ - Dalla riduzione della spesa sanitaria è atteso un contributo di un miliardo di euro già da quest'anno e di due miliardi a partire dal 2013, con un'equivalente riduzione del Fondo Sanitario Nazionale. Il piano di risparmi nella Sanità è drastico: vengono rideterminati i tetti della spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera, rinegoziati al ribasso i contratti di appalto, riviste le convenzioni con le strutture private accreditate, ridotti i fondi per l'acquisto dei dispositivi medici, aumentato il contributo delle farmacie all'equilibrio del sistema e delle aziende farmaceutiche all'eventuale sforamento dei tetti di spesa. Per questi ultimi mesi del 2012 le farmacie dovranno concedere al servizio sanitario un extrasconto sui farmaci del 6,5%, che a regime dall'anno prossimo sarà pari al 3,65%. Il tetto alla spesa farmaceutica ospedaliera, che fa registrare sistematicamente uno sforamento, viene alzato dal 2,4% al 3,2%, e parallelamente viene ridotto il tetto alla spesa territoriale (i farmaci a carico del Ssn forniti dalle farmacie) dal 13,3 all'11,5% del totale della spesa sanitaria. Nello stesso tempo viene aumentato, e di parecchio, il contributo delle aziende farmaceutiche agli eventuali sfondamenti della spesa. Le imprese, infatti, dovranno farsi carico del 50% delle somme che eccedono il tetto fissato dal governo, mentre il restante 50% sarà a carico delle Regioni, ma solo di quelle che, nel complesso, non sono riuscite a rispettare il tetto.
La manovra sulla sanità non si ferma, tuttavia, alla farmaceutica. Intanto le Asl, che potranno rinegoziare i contratti con prezzi eccedenti il 20% rispetto al valore di riferimento, saranno obbligate ad ottenere le forniture attraverso la Consip, la centrale pubblica per gli acquisti centralizzati. Il decreto legge prevederebbe, poi, la riduzione del 5%, rispetto al 2011, delle spese per gli appalti di beni e servizi "non sanitari", mentre gli esborsi delle Regioni per le prestazioni sanitarie svolte dai privati accreditati in regime di convenzione dovranno essere tagliati dell'1% nel 2012 e del 2% a partire dal 2013 rispetto ai valori del 2011.
Il tavolo tra governo e parti sociali sulla revisione di spesa (Scudieri)
ENTI LOCALI - Come temuto da governatori, sindaci e presidenti di provincia, la spending review si abbatte anche sui trasferimenti dallo Stato centrale verso le amministrazioni locali. Alle Regioni a statuto ordinario viene chiesto un contributo di 700 milioni di euro nel 2012 e di 1 miliardo a partire dal 2013. Quelle a statuto speciale e le due province autonome di Trento e Bolzano dovranno contribuire con 500 milioni quest'anno e con un miliardo a partire dal 2013. Ai Comuni viene imposto un taglio delle risorse di 500 milioni quest'anno, e addirittura 2 miliardi dall'anno prossimo, mentre le Province (al di là del piano di accorpamento) dovranno risparmiare 500 milioni nel 2012 e 1 miliardo dal 2013.
Anche per gli enti locali scatterà poi il limite alle assunzioni: il turn-over sarà possibile nei limiti del 20% da quest'anno al 2014, del 50% nel 2015 e solo dal 2016 sarà possibile assumere tanti nuovi dipendenti quanti ne vanno in pensione. Con una clausola: nelle Regioni dove il rapporto tra spesa per il personale e spesa corrente supera del 20% la media nazionale, la possibilità di turn-over è ulteriormente ridotta del 50%.
Per i comuni sotto i 5 mila abitanti (3 mila nelle Comunità montane) scatta poi l'obbligo rafforzato di mettere insieme le funzioni fondamentali con altri piccoli comuni. Entro la fine del 2013 dovranno essere gestite dalle Unioni dei comuni almeno tre delle funzioni fondamentali e tutte a partire dal 2015. Se i piccoli comuni non dovessero poi trovare degli accordi tra di loro, saranno le Regioni a provvedere d'imperio con una decisione da prendere entro la fine del 2013.
ACQUISTI - La prima parte del decreto sulla spending review è quella messa a punto dal commissario Enrico Bondi che riguarda gli acquisti di beni e servizi da parte della amministrazioni pubbliche, «60 miliardi di euro - ha detto ieri Bondi alle parti sociali - sui quali si può risparmiare tra il 20 ed il 60%» con regole molto più incisive. A cominciare da quella che prevede la nullità dei contratti di fornitura siglati fuori dalle convenzioni Consip, la centrale d'acquisto dello Stato, e che non rispettano i prezzi di riferimento da questa stabiliti. Un'altra regola impone a tutte le amministrazioni pubbliche l'acquisizione obbligatoria attraverso le gare Consip dei contratti di fornitura di luce, gas, carburanti, combustibili per riscaldamento, telefonia fissa e mobile, con relativa nullità degli acquisti effettuati in violazione della norma. La Pubblica amministrazione, inoltre, avrà il diritto di recesso dai contratti stipulati quando i parametri delle successive convenzioni Consip «siano migliorativi rispetto a quelli del contratto stipulato e l'appaltatore non acconsenta ad una modifica delle condizioni economiche». Per risparmiare sugli acquisti viene poi abrogata la norma del 2006 che impone la pubblicazione degli avvisi e dei bandi di gara sui giornali quotidiani.
MINISTERI - Nella spending review non poteva mancare un capitolo dedicato alla spesa dei ministeri. Anche se l'accordo nel governo sul quanto e a chi tagliare ancora non è stato raggiunto. Nella bozza di testo del decreto la misura non è quantificata, ma il taglio ci sarà senza dubbio. Nel frattempo, vengono estese a tutti gli enti pubblici alcune regole già valide per l'amministrazione centrale. A cominciare dal taglio del 50% della spesa per la carta, con precisi obiettivi riguardo la dematerializzazione degli atti, la riduzione dei costi della telefonia fissa e mobile, la razionalizzazione del patrimonio immobiliare. L'Inps, inoltre, dovrà procedere alla rinegoziazione, in termini quantitativi e qualitativi, delle convenzioni stipulate con i Caf. Razionalizzazione in vista anche per le varie Scuole della Pubblica amministrazione, che saranno accorpate, mentre scatta una nuova sforbiciata sulle auto blu, che saranno ridotte di un ulteriore 50%.
Il premier al Senato (Eidon/Antimiani)
PUBBLICO IMPIEGO - Non c'è solo la conferma del taglio della pianta organica del 20% per i dirigenti e del 10% per tutti gli altri dipendenti. Nessuno è in grado di fare stime precise ma considerando che il settore conta 3,5 milioni di lavoratori, l'impatto potrebbe variare tra le 100 mila e le 300 mila persone. L'obiettivo che sarà raggiunto con la messa in mobilità obbligatoria per due anni o, per i più anziani, con un meccanismo di accompagnamento alla pensione.
E che sarà affiancato da un blocco del turn over che dovrà rispettare tre scadenze: le «facoltà assunzionali» per i posti che si libereranno saranno del 20% per il periodo 2012-2015, del 50% nel 2015 e torneranno al 100% a partire dal 2016. Per gli statali le novità sono davvero tante. A partire dal primo ottobre di quest'anno il valore dei buoni pasto, anche per i dirigenti, non potrà superare i sette euro. Gli uffici pubblici resteranno chiusi nella settimana di ferragosto e in quella tra Natale e Capodanno quando i lavoratori saranno messi obbligatoriamente in ferie. Diventerà impossibile «monetizzare», cioè vendere, i giorni di vacanza, i riposi e i permessi non goduti. Il divieto scatterà anche in caso di dimissioni o pensionamento. Si procederà alla «tendenziale eliminazione» degli incarichi di studio e ricerca affidati ai dirigenti mentre sono vietate le consulenze affidate a chi è andato in pensione I contatti per il servizio di pagamento degli stipendi saranno rinegoziati con un abbattimento di «almeno il 15%».
ENTI SOPPRESSI - Sono soppressi l'Istituto nazionale di ricerca metrologica, la Stazione zoologica Anton Dohrn, l'Istituto italiano di studi germanici e l'Istituto nazionale di alta matematica. Cancellati anche l'Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale, l'Istituto nazionale di astrofisica e il Museo storico della fisica e il Centro di studi e ricerche Enrico Fermi. I loro organi decadono, le loro funzioni sono redistribuite tra Cnr, Istituto nazionale di fisica nucleare e Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
PATRIMONIO PUBBLICO - Bloccati gli adeguamenti Istat per gli affitti pagati dalle pubbliche amministrazioni. I contratti in scadenza dal primo gennaio potranno essere rinnovati solo con un taglio del 15%. Fissati gli standard per le dimensioni degli uffici: tra i 12 e i 20 metri quadri a testa per quelli di nuova costruzione tra i 20 e i 25 per quelli vecchi.
MILITARI - Si taglierà l'organico delle forze armate «in misura non inferiore al 10%». I dipendenti delle forze di polizia con meno di 32 anni dovranno essere utilizzati per servizi operativi. Più che dimezzato, da 21 a 9 milioni, il fondo per le vittime dell'uranio impoverito. Tagliati di 100 milioni le spese per la forniture militari mentre per le pluriennali è necessario il concerto del ministero dell'Economia.
PROVINCE - Entro venti giorni il Consiglio dei Ministri delibera un'ipotesi di riordino delle province», che nel frattempo non potranno procedere ad assunzioni a tempo indeterminato. Saranno cancellate di sicuro quelle delle 10 città metropolitane. Tagliati 200 milioni dal fondo di finanziamento ordinario delle università mente la stessa somma è in arrivo per le scuole non statali. I commissari liquidatori di enti pubblici potranno avere un incarico complessivo non superiore ai 5 anni.

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