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martedì 24 febbraio 2015

Fondo Perseo Sirio newsletters


I Fondi Pensione del Pubblico Impiego Perseo Sirio ed Espero pretendono giustizia
Ai dipendenti pubblici che aderiscono al fondo pensione di categoria si applica la disciplina fiscale preesistente alla riforma del 2005, sempre conveniente rispetto agli altri impieghi finanziari, ma generalmente meno favorevole di quella contenuta nel D.Lgs. 252/2005. Perciò, i due fondi pensione sono partiti alla carica. Perseo Sirio ha depositato presso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato un esposto teso a sollecitare il legislatore a modificare le norme fiscali che determinano, nei confronti dei fondi pensione del pubblico impiego, una palese condizione di svantaggio concorrenziale verso altre forme di previdenza complementare come fondi aperti e PIP.
Inoltre, con gli ultimi provvedimenti (legge di stabilità – l. 190/2014), il legislatore ha disposto l’inasprimento fiscale sui rendimenti dei fondi pensione, elevando l’aliquota dell’imposta sostitutiva dall’11% al 20%. Ma, il legislatore, nel disporre l’inasprimento ha operato modificando l’art. 17. Comma 1, del D.lgs. 252/05 che, però, come detto, non si applica, per la parte fiscale, al pubblico impiego. Su questo scivolone del legislatore si è insinuato il fondo Espero che ha proposto interpello all’Agenzia delle Entrate, attraverso il quale sostiene la tesi che, avendo il legislatore proceduto a modificare la disposizione di una norma che non si applica agli aderenti ai fondi pensione del pubblico impiego, non si applica, conseguentemente, neppure il previsto inasprimento fiscale.
Dunque, da due diverse visuali i fondi pensione Perseo Sirio e Espero hanno mosso l’attacco ad un fisco iniquo e ingiusto che discrimina i lavoratori pubblici: altro che fisco amico!
Ma, i fondi Perseo Sirio e Espero non si sono fermati alla carta bollata e si sono mossi anche nei confronti dell’autorità politica sia dell’amministrazione competente per materia – Ministero dell’Economia e delle Finanze – sia della Presidenza del Consiglio per la parte competente del pubblico impiego – Dipartimento della Funzione Pubblica –, consegnando loro un’esaustiva memoria su questa insostenibile situazione di ingiustificata iniquità e, peraltro, come lamentato nell’esposto all’AGCM, distorsiva della concorrenza.

Perseo Sirio: approvato il Piano Attività 2015–2017
Consiglio d’Amministrazione del Fondo Perseo Sirio ha approvato il Piano industriale relativo agli anni 2015/2017 consapevole, che le parti costitutive svolgeranno un ruolo determinante per il raggiungimento degli obiettivi, considerando le sole risorse di cui dispone e di cui ne ha controllo.
Il Piano è strutturato con una base sul consuntivo 2014 e con uno step al 31 marzo del 2016, data della scadenza data dalla Covip per il raggiungimento della soglia minima di 30.000 adesioni. La mission di Perseo Sirio, è quella di integrare la pensione pubblica con una pensione complementare per consentire ai propri aderenti di poter contare su un reddito aggiuntivo una volta in pensione, tramite le corresponsione di una rendita vitalizia in grado di soddisfare le loro esigenze o, in alternativa, una prestazione in capitale che si aggiungerà alla liquidazione che verrà corrisposta dall’Inps-Gestione Dipendenti Pubblici.
Apertura Sportelli temporanei
Per la realizzazione della propria mission e raggiungere quanto prima il numero degli aderenti fissati dalla Covip, Il Fondo ritiene l’apertura degli Sportelli temporanei un punto fondamentale della campagna di comunicazione e adesione, l’unico punto di contatto diretto tra Aderente e Fondo stesso.
Per la buona riuscita dell’iniziativa, tutte le componenti il Fondo devono collaborare per quanto di propria competenza. I sindacati coinvolgendo i dipendenti, le Amministrazioni fornendo spazi dove poter incontrare i dipendenti e dando diffusione della presenza del Fondo nei giorni e negli orari concordati anche attraverso le pagine intranet, e laddove possibile, prevedendo la prenotazione da parte del lavoratore. Il C.d.A. svolgerà un ruolo di indirizzo e controllo affinché il progetto vada a buon fine.
Il Fondo ha già avviato contatti con le Associazioni delle Amministrazioni datrici per l’organizzazione di una giornata informativa (laddove necessaria) e due o tre giorni immediatamente successivi per l’apertura dello Sportello temporaneo, così da poter creare le condizioni per un alto tasso di penetrazione e la possibilità di ulteriori aperture nelle settimane successive, soprattutto nelle realtà con numero di dipendenti elevato.

Revisione della Direttiva europea sull’attività e la vigilanza
Il Consiglio dell’Unione Europea, attraverso il Comitato permanente dei rappresentanti (COREPER), ha approvato l’accordo sul nuovo testo della Direttiva che riguarda l’attività e la vigilanza sugli enti pensionistici aziendali e professionali (EPAP). Si attende ora l’approvazione del Parlamento europeo.
Da tempo si parlava di un  nuovo testo della Direttiva, con l’obiettivo di creare un contesto normativo unitario e armonizzato per lo sviluppo del mercato europeo dei fondi pensione, pur lasciando agli Stati Membri le singole competenze per l’organizzazione dei propri sistemi pensionistici. Compito di coordinare i lavori fu affidata all’Italia.
La laboriosa trattativa svolta dal Gruppo di lavoro tecnico presieduto e coordinato dal Direttore generale della COVIP Raffaele Capuano, ha consentito di superare le difficoltà e i dubbi sollevati dagli operatori e dei rappresentanti degli Stati membri.  Il buon esito del negoziato, del il 12 gennaio scorso, rappresenta, nell’ambito del semestre di presidenza italiana, uno dei passaggi più importanti per la costruzione di un sistema pensionistico europeo adeguato e sostenibile.
Il nuovo testo della Direttiva – che si inserisce nel quadro delle politiche di rafforzamento del mercato unico interno – ha l’obiettivo di creare un contesto normativo unitario e armonizzato che pur lasciando ad ogni Stato membro ampia facoltà legislativa e organizzativa, in prospettiva, tende ad una visione ed un percorso comune.
In particolare, la Direttiva mira a rafforzare il sistema di governance e di gestione del rischio, rimuovere le barriere che ostacolano l’attività transfrontaliera dei fondi pensione che nei vari Paesi sono regolati da normative differenziate, rafforzare la trasparenza e l’informazione agli iscritti e ai pensionati. Inoltre, ha l’obiettivo di assicurare che le Autorità competenti abbiano tutti gli strumenti necessari per poter effettivamente svolgere attività di vigilanza e controllo sugli enti pensionistici aziendali e professionali.
Gli Stati membri, secondo l’impostazione generale data dal Consiglio e votata all’unanimità, avrebbero 2 anni di tempo per trasporre la Direttiva all’interno dei loro sistemi nazionali.

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