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lunedì 14 ottobre 2013

Precari Pa: Cgil, Cisl e Uil: a rischio oltre 70mila lavoratori. Il 15 prima iniziativa unitaria

"Dopo dei piccoli passi in avanti e il recepimento di alcune nostre proposte, il voto in Senato ha spazzato via ogni dubbio: non c'è la volontà politica di risolvere il problema del precariato nella Pubblica amministrazione e quanto avvenuto in commissione bilancio del Senato, ne è una chiara dimostrazione. Chiediamo un percorso per dare certezza ai lavoratori con contratto a tempo e per evitare drammatiche ripercussioni sui servizi ai cittadini e alle imprese". Secco il giudizio dei segretari generali delle categorie del lavoro pubblico di Cgil, Cisl e Uil, Rossana Dettori (Fp-Cgil), Giovanni Faverin (Cisl-Fp), Giovanni Torluccio (Uil-Fpl) e Benedetto Attili (Uil-Pa), in merito al voto in Senato sul Decreto Pubblica Amministrazione.


"Quello della camera alta è stato l'ennesimo gioco di prestigio - continuano i sindacalisti - per altro goffo. Nel testo approvato non c'è nemmeno una vera e propria proroga dei contratti, che è limitata a quelle poche amministrazioni locali che avranno i margini per permettersela. Proroga che assolutamente dovrà essere fatta prima della scadenza di fine dicembre, se si vuole evitare la paralisi dei servizi. Oltre a quelle di lavoratori interinali, collaboratori e lavoratori socialmente utili, per cui non era già prevista alcuna salvaguardia, potrebbero quindi verificarsi un numero superiore alle 70mila espulsioni di lavoratori, anche a tempo determinato. E parliamo di lavoratori senza ammortizzatori sociali.".

"Per questo avevamo proposto emendamenti importanti al testo e chiesto di migliorare il decreto. Nei fatti abbiamo assistito a un dibattito pubblico paradossale, con accuse di sanatoria da una parte e tiepidi trionfalismi dall'altra. E per questo già martedì 15 ottobre, a partire dalle ore 10, terremo una prima iniziativa unitaria presso la Sala Conferenze in Piazza Montecitorio 123- concludono Dettori, Faverin, Torluccio e Attili - per avanzare le nostre proposte e rispondere a questo ennesimo atto di irresponsabilità".

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