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lunedì 21 novembre 2011
Ici no - patrimoniale sì\ nota di S. Camusso
La patrimoniale sì, l´Ici e le pensioni no. Susanna Camusso sintetizza così le posizioni della Cgil rispetto alle manovre che sta preparando Mario Monti. Il segretario generale dice infatti al governo che «l´Ici non può essere il punto di partenza. Si può fare un riordino della tassazione sulla casa, solo in conseguenza dell´aver cambiato la distribuzione della tassazione, quindi partendo da un´imposta sulle grandi ricchezze». Un messaggio a Mario Monti e il suo governo che oggi si riunirà per la prima volta a Palazzo Chigi. All´ordine del giorno il provvedimento per Roma capitale e sicuramente un primo giro di opinioni sulle prossime mosse dell´esecutivo.
A partire dalle parole della leader della Cgil, convinta che serve una manovra che non tassi solo il mattone, «perché ci sono tante ricchezze patrimoniali e finanziarie che hanno la precedenza». E per «individuare le grandi ricchezze bisogna comprendere tutti i cespiti». Posizione che condivide Nichi Vendola. «Se c´è il "no" alla patrimoniale, non c´è nemmeno il cambiamento», dice il leader di Sel - «abbiamo bisogno di iniziare la musica di questo governo nuovo dallo spartito della patrimoniale».
Ragionamenti che sembrano una risposta a Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, infatti, in un´intervista al Corriere della sera - dopo avere aperto alla permanenza di Monti a Palazzo Chigi fino al 2013 - ha ribadito il suo no alla patrimoniale e l´apertura al ritorno di qualcosa di simile all´Ici nell´ambito del federalismo fiscale. Un progetto che non piace a Francesco Storace e all´ex ministro Renato Brunetta.
Nel centrosinistra una replica alla Camusso arriva da Walter Veltroni, intervistato da Lucia Annunziata. L´ex segretario del Pd dice «che la Cgil non è mai stata un gruppo di estremisti. Camusso - ricorda - fa parte della tradizione dei Lama, Trentin, Cofferati ed Epifani». Gente che ha saputo assumere scelte difficili in contesti difficili, ricorda Veltroni. Quello che serve adesso, conclude l´ex segretario democratico, soprattutto per i giovani precari, «è creare le condizioni per un patto sociale e la Cgil non si sottrarrà».
Ma il Pd non ha una linea omogenea sulle misure da prendere e le differenze potrebbero venire a galla tutte nelle prossime riunioni degli organismi dirigenti. Così da un lato c´è Stefano Fassina, responsabile economico che dice: «Quella che indica la Camusso è una rotta che abbiamo già tracciato noi ad agosto. Bisogna partire con la patrimoniale, perché c´è un buco da 20 miliardi da coprire, altrimenti scattano le detrazioni (previste dalla delega fiscale) che colpiscono i redditi medio bassi».
Dall´altro lato c´è Pietro Ichino. Il senatore democratico replica alla Camusso che «il concetto di patrimoniale è ampio e´imposta sugli immobili vi rientra. Si tratta di modularla in modo che gravi sui patrimoni più grandi e quindi si tratta di vedere quali altre misure adottare. L´Ici è tre quarti del discorso sulla patrimoniale». Contro il ritorno dell´Ici sic e simpliciter si schiera anche l´Idv. Prima di parlarne, dice il capogruppo al Senato Felice Belisario bisogna fare due cose: una patrimoniale esentando i redditi medio basi e imporre un contributo di solidarietà ai capitali scudati»,.
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