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mercoledì 10 agosto 2011

Più equità, contro il cinismo del governo - le controproposte della CGIL


Siamo alla frutta, l'unico a non accorgersene e Silvietto e il suo stuolo di sodali e Ministri scendiletto.
Le Reaganomics, ricopiate in Italia con un 20ennio di ritardo dal Governo Berlusconi, danno i loro frutti e si vedono: aumento del debito pubblico, sperequazione sociale, aumento della casta superricchi e impoverimento della popolazione tutta.

La CGIL propone al Governo delle destre, ricette semplici e immediate, senza fottere gli Italiani:
La politica europea continua a sbagliare bersaglio: l'Europa pensa sia possibile rispondere alla
crisi solo attraverso il controllo del debito senza adottare le misure per una nuova crescita. A
questo si aggiunge l'ormai innegabile incapacità del governo italiano, da tre anni a questa parte, di
affrontare la crisi dell'economia reale del nostro Paese. Il governo ha sbagliato i conti e le politiche
economiche, continuando a produrre misure e manovre inique, recessive e inefficaci, fino al
riconoscimento della fragilità dell'Italia - politica prima ancora che economica - da parte dei mercati
e al successivo “commissariamento via lettera riservata” da parte della BCE.
Per la CGIL resta indispensabile sapere esattamente cosa sia richiesto all'Italia nella lettera della
BCE e come il governo abbia intenzione di rispondere. Solo in trasparenza si può esercitare la
democrazia, cosicché ogni forza sociale o politica e, più in generale, il Paese possa esprimere la
propria opinione.
Proprio a conferma di una politica economica europea sbagliata e di un'ancora più inadeguata
gestione dell'economia pubblica da parte del governo italiano, ci troviamo oggi costretti ad
anticipare il pareggio di bilancio al 2013, cercando risorse pari a circa 30 miliardi di euro (per
correggere il deficit dell'1%) già nel 2012. Non siamo però costretti ad accettare la ricetta del
governo, che taglia la spesa sociale, la previdenza, i diritti e persino la crescita, precludendo
qualsiasi possibilità di ripresa almeno per i prossimi due anni.
Ai fini dell'anticipazione del pareggio di bilancio occorre garantire immediatamente maggiori
entrate: si possono realizzare misure più eque, anche come base per la crescita del PIL e
dell'occupazione. La CGIL propone:
· un Piano strutturale di lotta all’evasione fiscale e al sommerso, contabilizzando
preventivamente in Bilancio le quote di entrate da recuperare, anche coinvolgendo le istituzioni
locali. Il Piano si realizza attraverso il ripristino delle norme anti-evasione ed anti-elusione
abolite nell'ultima Legislatura, rafforzando in particolare le norme sulla tracciabilità; potenziando
il sistema sanzionatorio e introducendo il “caporalato” come reato penale; utilizzando a pieno
tutte le banche dati (compresa l'anagrafe dei conti) e migliorando gli strumenti (studi di settore,
redditometro, indici di congruità, etc.) già oggi disponibili in un rapporto diretto di “tutoraggio” per
imprese e autonomi capace di prevenire l’evasione; rivedendo la normativa su appalti e
subappalti. Il Piano potrebbe produrre 18 miliardi di euro nel 2012 e 23 miliardi nel 2013.
· L'Introduzione di un’Imposta straordinaria sui Grandi Immobili (IGI) il cui valore patrimoniale
netto superi la soglia dei 500.000 euro, con aliquota fissa dell'1% a decorrere già dal 2011. Tale
misura potrebbe generare un gettito massimo potenziale di circa 18 miliardi di euro.
· Introduzione di un’Imposta ordinaria sulle Grandi Ricchezze (IGR), ispirata al modello
francese1. L’imposta verrebbe pagata solo sulla quota che eccede gli 800.000 euro. A subire un
1 Si prevede un'aliquota progressiva dallo 0,55% all’1,8% sulle attività reali (immobili, aziende e oggetti di valore) e
sulle attività finanziarie (depositi, titoli di Stato, azioni, etc.), al netto delle passività finanziarie (mutui e altri debiti).
1
aumento del prelievo fiscale strutturale non sarebbe il 95% delle famiglie italiane ma solo gli
ultraricchi, ossia il 5% delle famiglie, considerando anche le detrazioni (es. carichi familiari) e le
deduzioni (es. autofinanziamento capitale d’impresa). Si stima un gettito massimo potenziale di
circa 15 miliardi ogni anno.
· Armonizzazione a livello europeo della tassazione sulle rendite finanziarie, con esclusione
dei BOT, introducendo una sola aliquota intermedia (20%), anche per ridurre la distanza tra
prelievo finanziario e prelievo sul lavoro dipendente. L’operazione porterebbe nelle casse dello
Stato un gettito di circa 4,5 miliardi di euro ogni anno.
· Riduzione dei Costi della Politica, attraverso: l’accorpamento delle funzioni amministrative e
di servizio per i Comuni piccoli e medi estendendo la pratica dei Consorzi comunali e delle
Associazioni di Comuni; il taglio lineare ed immediato del 15% di tutti gli emolumenti e delle
indennità di politici e amministratori pubblici; la sospensione fino al 2014 delle “consulenze” in
tutta la Pubblica Amministrazione; la riduzione delle società che non producono servizi collegate
agli EE.LL. e del numero di amministratori delle stesse società2. Queste misure possono
produrre un risparmio di spesa immediato di circa 3 miliardi di euro da destinare ai governi
locali.
· Aumentare la Tassa di successione, modificandone i criteri attualmente in vigore (riferimenti
catastali, ipotecari e di registro; inserire un principio di progressività; etc.). Si punta ad un
gettito di circa 2 miliardi di euro l'anno.
Le maggiori risorse derivanti da questa misura (circa 1 miliardo di euro ogni anno) possono
essere destinate ad un incentivo diretto di natura straordinaria per l'inserimento dei
giovani nel mercato del lavoro3 che potrebbe portare 300.000 nuove assunzioni in tre
anni.
Infine la CGIL, a premessa delle proprie proposte, conferma che le questioni legate alle relazioni
industriali, alla contrattazione e al mercato del lavoro riguardano le parti sociali, non il governo.
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