"Ci preoccupa la grave sottovalutazione del caos generatosi in molti Comuni italiani con il proliferare di vertenze sul salario accessorio dei dipendenti. In seguito alle ispezioni del Ministero dell'Economia, alcune amministrazioni, o perché sollecitate o per tutelarsi, hanno addirittura pensato di decurtare parte del salario accessorio o rivisto unilateralmente alcuni istituti contrattuali, penalizzando così i già magri salari di lavoratrici e lavoratori pesantemente colpiti da blocco pluriennale della contrattazione. Crediamo che il Governo debba intervenire e in fretta per evitare che le gravi difficoltà di bilancio degli enti vengano scaricate sui dipendenti". Con una nota congiunta Rossana Dettori, Gianni Faverin e Giovanni Torluccio - rispettivamente Segretari Generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl - lanciano l'allarme sul salario di lavoratrici e lavoratori dei Comuni italiani.
"E' gravissimo - continuano i tre sindacalisti - che il costo della crisi dei bilanci comunali venga pagato dai lavoratori, in alcuni casi persino con la restituzione delle somme percepite o, come a esempio è avvenuto nel Comune di Vicenza, con la messa in mora dei lavoratori. Parliamo pur sempre di stipendi fermi dal 2010 e di un lavoro necessario per mantenere la coesione nelle nostre comunità locali, offrire servizi e far funzionare la macchina pubblica. Sottovalutare la situazione può portare a criticità ben più gravi".
"Dal Veneto alla Campania la situazione precipita, mentre il Governo sta a guardare. Già a fine gennaio abbiamo chiesto ai Ministri D'alia e Delrio di convocarci per affrontare la situazione. E' evidente - concludono Dettori, Faverin e Torluccio - che in assenza di una soluzione tempestiva, le tante vertenze locali aperte troveranno una dimensione nazionale e verranno ricondotte a una mobilitazione in difesa del salario e dei servizi offerti dai Comuni, oggi a rischio a causa di un'intollerabile indifferenza".
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