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martedì 15 giugno 2010

Pomigliano - Vertenza Fiat - Comunicato CGIL


14/06/2010
Il lavoro è la priorità della CGIL, tradotta nel 16° Congresso nella proposta del Piano per il lavoro. Per il lavoro ci siamo mobilitati; alla FIAT abbiamo chiesto un piano industriale per aumentare la produzione nel nostro Paese e dare una risposta positiva agli stabilimenti, a partire da quelli meridionali. In questo quadro abbiamo sostenuto e sosteniamo che per Termini Imerese si debba trovare una soluzione industriale nell’auto per dare futuro allo stabilimento e al suo indotto. Così come abbiamo lottato perché ci fosse una nuova missione produttiva per Pomigliano a salvaguardia dei cinquemila lavoratori e di tutto l’indotto. A Pomigliano, nel territorio e nella provincia non vi sono alternative alla vita di quello stabilimento e del suo indotto. Per questo è essenziale che si dia corso all’investimento annunciato dalla FIAT ridando certezza al territorio. Per questo insieme alle istituzioni, alle forze sociali del territorio ci siamo spesi e abbiamo chiamato i lavoratori allo sciopero e alle manifestazioni. Nel territorio servono occupazione, sviluppo, investimenti, serve che la FIAT decida senza ulteriori rinvii. Dal lavoro deve partire il nostro giudizio, in coerenza con quanto affermato e praticato in questi anni. Per la CGIL l’utilizzo degli impianti, la produttività e la flessibilità sono stati temi sempre negoziati, come dimostrano le proposte fatte dalla stessa categoria e gli accordi che, nel tempo, abbiamo sottoscritto in tutti i settori e in tutte le aziende. Se il lavoro e l’occupazione sono il primo punto di responsabilità per il giudizio della nostra organizzazione, la Segreteria della CGIL dice sì alla difesa dell’occupazione e al futuro dello stabilimento e sì alla necessità di rendere pienamente produttivo il futuro investimento. Nel documento consegnato alle Organizzazioni sindacali dalla FIAT vengono, alla fine, introdotti temi che coinvolgono diritti individuali che non possono essere contrapposti al lavoro. La CGIL fa propria l’esigenza di affrontare l’eventuale assenteismo e di ridurlo ai minimi fisiologici e conferma che gli accordi sottoscritti impegnano sempre tutta l’organizzazione al loro rispetto integrale. Le norme proposte dall’azienda aprono invece profili di illegittimità in materia di malattia e diritto di sciopero. La CGIL chiede alla FIAT di riflettere come una proposta di accordo possa violare leggi e Costituzione. La clausola relativa al diritto di sciopero è illegittima perché pretende di trasformare in illecito, passibile di licenziamento, l’esercizio individuale di sciopero, sancito dalla Costituzione. Ogni firma eventualmente apposta a questa clausola non è semplicemente invalida, è inefficace e inesistente. Sull’insieme di queste valutazioni, tocca alla categoria dei metalmeccanici promuovere la discussione, innanzitutto coinvolgendo gli iscritti, ed individuare le corrette forme per il giudizio da parte dei lavoratori.

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