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Comunicato Stampa di Rossana Dettori, Segretaria Generale Fp-Cgil Nazionale
Accordo separato–riforma Brunetta: il Ministro smentisce Cisl e Uil
“Dopo l'energica richiesta di chiarimento delle Regioni e il botta e risposta tra il Presidente
Errani e il Ministro Brunetta che ne è seguito, adesso a chiedere un incontro sui contenuti
dell'accordo separato sul lavoro pubblico del 4 Febbraio sono anche l'Anci e l'Upi, le altre
controparti rimaste fuori da quella trattativa lampo. La risposta del Ministro Brunetta, oltre
a rinnovare l'invito a sottoscrivere l'accordo, fa finalmente chiarezza sui contenuti. Per la
prima volta la Cgil può dare ragione al Ministro sull'interpretazione di un accordo”. Con
queste parole Rossana Dettori, Segretaria Generale dell'Fp-Cgil Nazionale, commenta
l'evolversi del dibattito sviluppatosi all'indomani dell'accordo separato sul lavoro pubblico
del 4 febbraio, che la Cgil non ha firmato e contro cui le categorie del lavoro pubblico Fp-
Cgil e Flc-Cgil hanno proclamato lo sciopero generale.
“La risposta del Ministro Brunetta ad Anci e Upi – continua Dettori - è un elemento di
chiarezza e, cosa a nostro avviso più importante, smentisce definitivamente le ragioni che
Cisl e Uil confederali e di categoria hanno addotto per motivare il loro assenso. Non è vero,
al contrario di quanto sostengono i nostri colleghi, che l'accordo modifica le parti più
penalizzanti della riforma, a partire dalle fasce di merito che, a detta di Cisl e Uil, non
dovrebbero modificare, o meglio ridurre, il salario dei lavoratori. L'accordo, come sostenuto
dallo stesso Ministro, serve ad applicare la riforma, non ne modifica il quadro normativo e
semmai limita “gli effetti sulla retribuzione derivanti dal blocco della contrattazione”, fermo
restando l'impianto generale della riforma e gli istituti previsti”.
“Finalmente – aggiunge la Segretaria Genarale dell'Fp-Cgil - il Ministro ha svelato i
contenuti di un accordo che in questi giorni viene raccontato ai lavoratori in modo non
corrispondente ai fatti. La verità è che è davvero difficile spiegare le ragioni di un accordo
che accetta il blocco delle retribuzioni e, contemporaneamente, non tutela il salario dagli
effetti più odiosi della cosiddetta “riforma Brunetta”. Una riforma a doppie e triple velocità,
applicata a macchia di leopardo e senza un quadro certo di regole. L'accordo separato del
4 Febbraio – conclude Dettori - è servito a ridare lustro a una operazione mediatica ormai
opaca, che ha perso il suo appeal e che quindi va rilanciata per celarne il fallimento”.
Roma, 17 Febbraio 2011
Alessandro Russo, Ufficio Stampa
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