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mercoledì 2 febbraio 2011
13/02/2011 Una mobilitazione per ridare voce alle donne che oggi sono vittime di comportamenti lesivi della loro dignità.
Una grande mobilitazione prevista per domenica 13 febbraio per ridare dignità alle donne dietro le parole: “Se non ora quando?”. L’iniziativa ha come traino una lettera appello corredata da diverse firme di sostegno, tra queste anche quella del segretario generale della CGIL, Susanna Camusso.
Come si legge nel testo dell’appello, dai fatti di cronaca di questi giorni emerge “un modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni. Chi vuole continuare a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende private il presente stato di cose, lo faccia assumendosene la pesante responsabilità, anche di fronte alla comunità internazionale”.
La mobilitazione nasce, quindi, dalla consapevolezza che in Italia la maggioranza delle donne lavora fuori o dentro casa, crea ricchezza, cerca un lavoro (e una su due non ci riesce), studia, si prende cura delle relazioni affettive e familiari. Donne impegnate nella vita pubblica, in tutti i partiti, nei sindacati, nelle imprese, nelle associazioni e nel volontariato, donne che hanno considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità femminile.
INVITO ALLE DONNE ITALIANE A PARTECIPARE AD UNA GIORNATA NAZIONALE
DI MOBILITAZIONE DOMENICA 13 FEBBRAIO
Se non ora, quando?
In Italia la maggioranza delle donne lavora fuori o dentro casa, crea ricchezza, cerca un
lavoro (e una su due non ci riesce), studia, si sacrifica per affermarsi nella professione che
si è scelta, si prende cura delle relazioni affettive e familiari, occupandosi di figli, mariti,
genitori anziani.
Tante sono impegnate nella vita pubblica, in tutti i partiti, nei sindacati, nelle imprese, nelle
associazioni e nel volontariato allo scopo di rendere più civile, più ricca e accogliente la
società in cui vivono. Hanno considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità
femminile ottenute con il contributo di tante generazioni di donne che - va ricordato nel
150esimo dell’unità d’Italia - hanno costruito la nazione democratica.
Questa ricca e varia esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta, indecente, ostentata
rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da giornali,
televisioni, pubblicità. E ciò non è più tollerabile.
Una cultura diffusa propone alle giovani generazioni di raggiungere mete scintillanti e facili
guadagni offrendo bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua volta a
scambiarle con risorse e ruoli pubblici.
Questa mentalità e i comportamenti che ne derivano stanno inquinando la convivenza
sociale e l’immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile, etica e religiosa della
nazione.
Così, senza quasi rendercene conto, abbiamo superato la soglia della decenza.
Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello
Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando
comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni.
Chi vuole continuare a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende private il presente
stato di cose, lo faccia assumendosene la pesante responsabilità, anche di fronte alla
comunità internazionale.
Noi chiediamo a tutte le donne, senza alcuna distinzione, di difendere il valore della loro,
della nostra dignità e diciamo agli uomini: se non ora, quando? è il tempo di dimostrare
amicizia verso le donne.
L’APPUNTAMENTO E’ PER IL 13 FEBBRAIO IN OGNI GRANDE CITTA’ ITALIANA
Per le adesioni e informazioni l’indirizzo mail è mobilitazione.nazionale.donne@gmail.com
(si accede da gmail con la password “scintillante”)
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