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lunedì 3 settembre 2012

partecipate&company: i costi- nota del Sindaco al Min. Cancellieri

http://livesicilia.it/2012/09/03/gesip-e-i-suoi-fratelli-ecco-i-conti-del-comune
Ecco il documento che il Sindaco Leoluca Orlando ha fornito oggi al ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri sulla situazione finanziaria del Comune di Palermo, delle sue aziende partecipate e della Gesip.




Il documento

La nuova amministrazione comunale, insediatasi il 24 maggio 2012, si è trovata di fronte una proposta di bilancio, già presentata in Consiglio Comunale dal Commissario straordinario Prefetto Latella, che non prevedeva alcuno stanziamento per i servizi resi dalla Gesip, oltre che per una serie di voci di spesa essenziali.



A questa situazione si aggiungono gli effetti della legge di stabilità Regionale e del DL 95/2012. Quest’ultimo produrrà tagli ai trasferimenti al Comune di Palermo pari a -6,8 mln nel 2012 e -26,8 mln regime.



Il quadro sopra descritto si aggiunge alla già grave situazione finanziaria così come determinatasi anche per effetto della condizione di crisi di alcune aziende partecipate. Di seguito una breve sintesi che riguarda le principali aziende.



AMIA (Igiene ambientale): posta in amministrazione straordinaria dal 2010, l’azienda, oggi in concordato preventivo fallimentare, ha un patrimonio netto negativo di 55 mln di Euro e continua a perdere, nonostante l’amministrazione straordinaria, circa 2 mln di euro al mese.



AMAT (Trasporti): la perdita nel 2011 è stata di 5,0 mln mentre i debiti al 31/12/2011 ammontano a 117 mln; vanta credito nei confronti del comune per 141 mln, a fronte dei quali, nel mese di maggio, ha notificato all’amministrazione comunale un primo decreto ingiuntivo per 84 milioni.



AMAP (Ciclo idrico integrato): nel 2011 il risultato d’esercizio è stato positivo (+ 4,0 mln) ma è fortemente indebitata (95,5 mln); vanta crediti nei confronti del Comune di Palermo per 23,8 mln.



AMG (distribuzione gas): nel 2011 chiuso il bilancio in pareggio; il debito si attesta intorno ai 35 mln di euro, mentre vanta crediti verso il Comune per 21 mln.



GESIP S.P.A. Da quanto sopra, è facile desumere che la situazione finanziaria del Comune di Palermo, così come ereditata dalla precedente Amministrazione, è in condizione di disequilibrio e grave sofferenza. La causa va ricercata in un decennio di sprechi oggetto anche di indagini della Magistratura contabile e penale. In questo gravissimo contesto si inserisce la vicenda Gesip: la società, come è noto venne costituita da Comune (51%) e Italia Lavoro-Stato (49%) nel 2001, dal Commissario Serio, poi proseguita dal Sindaco Cammarata per dare risposta ad esigenze di servizi per la città e a lavoratori in mobilità di aziende private in crisi ed Lsu comunali. Nel tempo 2004 il Comune, guidato dal Sindaco Cammarata, ha acquisito il 49% di Italia Lavoro, e si è quindi caricato l'intero onere, in precedenza condiviso con lo Stato, e si sono allargati i servizi resi e il numero dei dipendenti è cresciuto sino a raggiungere gli attuali 1805 addetti. Gesip ha operato gestita da consigli di amministrazione e con contratti di servizio privi di progettualità. Nel 2010 , pur essendo la Gesip partecipata al 100% dal Comune, dal bilancio comunale sono stati cancellati del tutto i fondi destinati ai servizi resi dall'Azienda che è stata posta in liquidazione: nei fatti si è determinata la condanna alla scomparsa di società, servizi fondamentali per e forza lavoro. Per dodici mesi (da maggio 2011 ad aprile 2012) è andata avanti in proroga e con erogazione straordinaria di risorse del Governo grazie ad una prima Ordinanza di Protezione civile. Ad inizio 2012 la precedente amministrazione ha rassegnato le dimissioni lasciando la gestione del Comune ad un Commisssario che il 4 maggio ha chiesto e ottenuto un nuovo intervento di Protezione civile (il precedente si era esaurito il 30 aprile 2012) per far fronte alla gravissima emergenza dei servizi, specie igienico-sanitari. In forza di tale OPCM di Protezione civile (4020/2012) era prevista la erogazione di 10 milioni di euro: 5 subito (per il mese di maggio 2012) e 5 in una seconda fase a seguito di un progetto di utilizzo delle risorse da presentare entro il 26 maggio. Il 22 maggio si è insediato il nuovo Sindaco e il 24 maggio la nuova Giunta; il 25 maggio ha trasmesso il piano richiesto, predisposto dal liquidatore della Società. Sino ad oggi (a distanza di 4 mesi da quella OPCM di emergenza) non è pervenuta nelle casse del Comune alcuna somma; si ha notizia che la prima tranche di 5 milioni starebbe arrivando, mentre sulla erogazione della seconda manca, allo stato, il via libera da parte del tavolo tecnico interistituzionale previsto dalla stessa OPCM 4 maggio 2012.



Oltre a dovere anticipare in termini di cassa questa prima tranche di 5 ml mai arrivata, nei mesi di Giugno, Luglio ed Agosto il Comune ha dovuto provvedere con risorse proprie (15 mln), esaurendo ogni possibilità di intervento ulteriore in un bilancio comunale sottoposto al peso di sprechi e mala gestione del Comune e delle sue partecipate (basta, tra le tante condizioni di sprechi e dissesto, ricordare nuovamente che l'Amia - la più grande azienda partecipata, che opera nel settore dell'igiene ambientale - è soggetta a procedura fallimentare ed è amministrata da commissari di nomina del Ministero Sviluppo economico e che l'Amat, azienda di trasporto pubblico, versa in gravissime condizioni).

Dal 1 settembre la Gesip in liquidazione e priva di risorse ha disposto la sospensione dei servizi e dei relativi rapporti di lavoro.

L'Amministrazione Comunale da un lato ha continuamente e puntualmente risposto alle nuove e aggiuntive richieste di atti, indicazioni e documenti del predetto tavolo tecnico e dall'altro ha richiamato la attenzione del Governo nazionale e regionale sulla gravità della situazione chiedendo interventi adeguati e la istituzione di un tavolo di crisi, come nel nostro Paese si fa per ogni azienda in difficoltà, specie per una azienda che interessa servizi pubblici e 1805 lavoratori.

Viene richiesto, per erogare un intervento tampone di emergenza di Protezione civile, adottato prima che si insediasse la attuale Amministrazione, come si intende far fronte a servizi e occupazione, una volta esaurita la fase emergenziale.

L’Amministrazione Comunale ha più volte ribadito che le condizioni disastrose del bilancio del Comune di Palermo impediscono la soluzione in via ordinaria e con risorse proprie.

A tal fine, l’Amministrazione Comunale ha preso atto della liquidazione della Gesip in atto dal 2010 e ha convenuto sulla necessità che la stessa cessi ogni attività entro il 31.12.2012.

A seguito della mancata proroga del contratto di servizio con GESIP S.p.A., in data 31 agosto il Sindaco ha convocato le Organizzazioni sindacali per avviare il necessario confronto.

In tale occasione l'Amministrazione ha comunicato l'avvio delle procedure di costituzione di una società consortile (51% Comune e 49% partecipate) per assicurare i servizi di fondamentale importanza già svolti dalla Gesip.

Ciò consentirà di ottenere rilevanti vantaggi in termini di ottimizzazione fiscale ed economie gestionali; al contempo, coinvolgendo le società partecipate (tutte al 100%), offrirà un ulteriore prospettiva di riassorbimento della forza lavoro.

Lo schema di bilancio predisposto dal Commissario Straordinario Prefetto Latella prevedeva a regime uno stanziamento pari a zero per questi servizi.

La nuova amministrazione, pur in presenza dei nuovi rilevanti tagli del DL 95/2012, ha recuperato risorse strutturali pari a 15 ml di Euro. Ulteriori risorse, per il momento non quantificabili, potranno essere reperite tramite le società partecipate.

Si ribadisce tuttavia che nelle "linee di bilancio" presenti e a breve del Comune di Palermo non esistono spazi sufficienti né per coprire tale costo a regime, né per arrivare fino a dicembre.

Ciò sarà possibile, come illustrato nei vari documenti trasmessi al Tavolo tecnico ex OPCM 4020/2012, soltanto nell'arco temporale di 5 anni, in parte attraverso pensionamenti, anche incentivati, del personale ex GESIP ed in parte per effetto del blocco del turnover nel Comune di Palermo e delle sue partecipate che libererà risorse sulle "linee di bilancio" correnti.

In questo quadro, il Sindaco, con nota del 31 agosto, ha ritenuto di dover chiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri la costituzione di un tavolo di crisi per approntare, con i Ministeri competenti e la Regione Siciliana, le misure più idonee.

E’ infatti necessario poter conoscere concretamente strumenti e risorse che il governo intende attivare.

Tale comunicazione è stata resa alle organizzazioni sindacali che ne hanno preso atto.

In data 2 settembre sono state trasmesse ulteriori considerazioni al Tavolo tecnico interistituzionale, rappresentando che lo sblocco della seconda tranche del contributo ex OPCM 4020/2012, rappresenterebbe, pur in un quadro così complesso, un fondamentale contributo per consentire al Governo, alla Regione Siciliana, al Comune di Palermo ed alle Organizzazioni sindacali di individuare, in condizioni di minore disagio sociale, tutte le iniziative necessarie per la soluzione definitiva della crisi.



In data 3 settembre, in occasione dell’incontro a Palermo con OO.SS. e Amministrazione Comunale, il Ministro dell’Interno ha assicurato che solleciterà la convocazione del tavolo di crisi chiesto dall’Amministrazione comunale con il coinvolgimento di Ministeri, Regione e rappresentanze dei lavoratori

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