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venerdì 5 agosto 2011
Crisi: Camusso, insoddisfatti per risposte Governo. Non si può fingere che situazione non sia grave
Un “accordo comune” su sei punti di “interventi e proposte per una crescita da attuare subito”, come definito dal Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso. Così le parti sociali si sono presentate al tanto atteso incontro con il Governo sulla crisi economica, che arriva dopo l'appello comune di imprese e sindacati sulla crescita, lanciato la scorsa settimana. Sei punti che individuano altrettanti campi di intervento e che andranno declinati e dettagliati - e quindi valutati nel merito - se il governo recepisse, come non sembra aver fatto, l'urgenza del momento. Infatti tra i punti stilati dalle parti Camusso ha espresso un parere contrario su quello relativo alle liberalizzazioni.
I sei punti del documento comune delle parti sociali. Pareggio di bilancio nel 2014, costi della politica, liberalizzazioni e privatizzazioni, sblocco degli investimenti, semplificazione e pubblica amministrazione, mercato del lavoro. Sono questi i temi sulla base dei quali le parti sociali hanno stilato il documento presentato al Governo e sui quali si dovrà lavorare per la crescita del Paese.
Da parte sua la CGIL ha precisato che dei punti presentati insieme alle parti non ne condivide uno, quello relativo alle privatizzazioni, poiché, ha spiegato Susanna Camusso “privato non sempre è meglio e più efficace del pubblico”. Inoltre, la leader della CGIL ha ribadito il giudizio negativo sulla manovra che è “socialmente iniqua” e che, ha aggiunto “contrasteremo perchè paga, ancora una volta, una sola parte del paese”. Per Camusso serve la crescita, “per questo – ha detto - bisogna reperire le risorse intervenendo sulle grandi ricchezze e i grandi patrimoni” attraverso una riforma fiscale. Una proposta che, durante questi mesi, è stata portata avanti a gran voce dalla Confederazione e posta al centro delle mobilitazioni.
La leader della CGIL ha espresso “insoddisfazione” per le risposte ricevute dall'esecutivo, affermando, “sembra che il Governo non abbia assolutamente capito l'urgenza della situazione”, abbiamo ascoltato, ha proseguito Camusso, la presentazione del Presidente del Consiglio “già sentita, credo, altre 222 volte con le stesse parole e gli stessi termini che non segnano la gravità della situazione e la necessità di fare”.
Al documento delle parti il governo ha risposto con una sua proposta fatta di otto punti che sostanzialmente recepisce le richieste delle parti. Camusso ha poi detto che è “quella che abbiamo presentato noi”. Secondo il Segretario Generale della CGIL l'Esecutivo si è limitato a prendere nota dei punti sollevati dalle parti sociali, ma come è noto, ha avvertito Camusso “a un Governo non spetta il compito di fare un'agenda bensì quello di dire, rispetto ai problemi proposti, quali soluzioni si intendono prendere”. “Non ho avuto la percezione – ha proseguito la leader della CGIL - di un Governo disposto a scegliere questa strada”, piuttosto, come dimostrano anche gli interventi dei ministri, “è tutto teso nel dire che ha già fatto tutto e ha già risolto tutto”.
Intanto, fa sapere Susanna Camusso, è previsto per la prossima settimana un nuovo incontro tra sindacati e associazioni di imprese firmatarie del documento comune girato oggi al governo. “Questo tavolo – ha spiegato il Segretario Generale della CGIL - si è assunto l'impegno a sollecitare la necessità che si reagisca”. Nel corso dell'incontro con le opposizioni sono stati riproposti i temi e le ragioni della crescita e, ha concluso Camusso “abbiamo riscontrato un'attenzione positiva e condivisa sul patto e che ormai non si può far finta che la situazione non sia grave”.
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