Per protestare contro una manovra “ingiusta e depressiva” la CGIL parteciperà alla manifestazione promossa dall’ANCI che si terrà oogi, 23 giugno alle ore 12 davanti al Senato in concomitanza con la seduta della Conferenza Stato-città.
“Altro che federalismo - si legge in una nota della Segreteria nazionale della CGIL - con la manovra varata dal governo si colpiscono pesantemente i Comuni e le Regioni con un taglio di oltre 14 miliardi, pari al 60 % dell’intera manovra”.
I tagli operati dalla correzione di bilancio sulle amministrazioni locali e regionali, sottolinea la CGIL, “si scaricheranno sui cittadini e i lavoratori, i cui redditi sono già gravati dalla cassa integrazione, dalla disoccupazione dei giovani, da un fisco che pesa solo sulle buste paga e sulle pensioni”.
“Unitamente al blocco del turn over ed all’espulsione di decine di migliaia di lavoratori precari”, la Segreteria nazionale della CGIL sottolinea come i tagli significheranno anche “meno servizi per la collettività, meno trasporto pubblico locale, meno sostegno alle imprese, meno infrastrutture, meno cultura e meno risposte ai bisogni delle persone e delle famiglie: meno servizi di sostegno, meno nidi, scuole materne, tempo pieno; meno servizi per gli anziani ed i non autosufficienti; meno diritto allo studio”. Motivi per i quali la CGIL sostiene la lotta dei comuni e delle regioni e parteciperà alla manifestazione in programma il 23 giugno.
“Altro che federalismo - si legge in una nota della Segreteria nazionale della CGIL - con la manovra varata dal governo si colpiscono pesantemente i Comuni e le Regioni con un taglio di oltre 14 miliardi, pari al 60 % dell’intera manovra”.
I tagli operati dalla correzione di bilancio sulle amministrazioni locali e regionali, sottolinea la CGIL, “si scaricheranno sui cittadini e i lavoratori, i cui redditi sono già gravati dalla cassa integrazione, dalla disoccupazione dei giovani, da un fisco che pesa solo sulle buste paga e sulle pensioni”.
“Unitamente al blocco del turn over ed all’espulsione di decine di migliaia di lavoratori precari”, la Segreteria nazionale della CGIL sottolinea come i tagli significheranno anche “meno servizi per la collettività, meno trasporto pubblico locale, meno sostegno alle imprese, meno infrastrutture, meno cultura e meno risposte ai bisogni delle persone e delle famiglie: meno servizi di sostegno, meno nidi, scuole materne, tempo pieno; meno servizi per gli anziani ed i non autosufficienti; meno diritto allo studio”. Motivi per i quali la CGIL sostiene la lotta dei comuni e delle regioni e parteciperà alla manifestazione in programma il 23 giugno.
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