Il direttivo ha preso posizione sulla crisi economica in corso in Sicilia, e in particolare nella provincia di Palermo, e ha espresso preoccupazione per i dati crescenti sulla disoccupazione giovanile siciliana al 54,6 per cento e la perdita di 200 mila posti di lavoro in 10 anni. “Il governo regionale sta esprimendo tutta la sua incapacità nel prospettare vie d’uscita alla crisi. Le vertenze storiche sono ancora tutte irrisolte, si rischia di lasciare migliaia di lavoratori per strada, dai forestali agli operatori della formazione professionale, e non esiste un’idea di sviluppo e di crescita per questa regione”, afferma il segretario della Cgil di Palermo Enzo Campo.
Due le nuove campagne che la Cgil di Palermo ha in corso: una che riguarda la sicurezza nei posti di lavoro e la sicurezza dei cittadini, e l’altra sui beni confiscati. La Cgil ha costituto un coordinamento sui beni confiscati: si tratta di un osservatorio che sta svolgendo un monitoraggio e che si propone di interloquire con l’Agenzia dei beni confiscati, l’amministrazione comunale, la magistratura e gli amministratori giudiziari nelle decisioni che riguardano i beni sequestrati. In particolare per partecipare alle scelte che riguardano le aziende con dipendenti e gli immobili ad uso abitativo, da mettere a disposizione dell’emergenza casa.
Sul tema della sicurezza, la Cgil denuncia la mancanza di controlli. “Legalità e sicurezza nei posti di lavoro: questo l’obiettivo che ci poniamo. Ma per contrastare il lavoro nero le forze in campo non bastano – punta il dito il segretario Cgil Enzo Campo - L’ufficio del Lavoro ha a disposizione solo 10 ispettori, di cui solo due adibiti alle visite nelle aziende, sui 170 ispettori previsti in pianta organica. E il nucleo ispettivo del comando dei carabinieri ha a disposizione solo 5 funzionari su 10. Siamo in presenza di una responsabilità precisa: i governi regionali che si sono succeduti negli anni hanno deliberatamente scelto di non effettuare nessun controllo per il contrasto al lavoro nero, per la sicurezza nei posti di lavoro né per contrastare l’evasione fiscale e contributiva. Chiediamo che la Regione si attrezzi con concorsi pubblici aperti ai giovani”. Per garantire la sicurezza in città e il contrasto all’illegalità diffusa, la Cgil di Palermo chiede che vigili urbani e polizia siano messi in grado di operare con tutti i mezzi necessari. “Non è certo bloccando gli stipendi dei pubblici dipendenti, a partire da quelli delle forze dell’ordine, che si può innalzare il livello di sicurezza in città come Palermo con un altissimo tasso di criminalità diffusa e dove si registra un aumento continuo di furti e rapine ai danni di negozi, cittadini e turisti”.
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