“Un progetto poco coraggioso, senza un vero e visibile disegno di riforma, che non cambierà in alcun modo il rapporto tra cittadini e Pubblica amministrazione”. Così la Cgil ribadisce il giudizio sul decreto legge che interviene sulla Pa (90/2014) nel testo consegnato oggi in audizione presso la commissione Lavoro della Camera dei deputati. Il sindacato di corso d'Italia sostiene infatti che “è necessario per noi che siano i cittadini, il paese, al centro del progetto”, così come “sempre maggiore è l'urgenza di un progetto di riforma delle Pubbliche amministrazioni”, che “deriva anche dai tanti fenomeni di corruzione, di tagli e di aumentata inefficienza”. Ma per la Cgil “una riforma è fatta innanzitutto di scelte politiche anche di lungo periodo strategie. Sono proprio quelle scelte politiche che oggi non si individuano. Faremo la nostra parte nella direzione della riforma ed anzi sfidiamo il Governo a mettere al centro le persone ed i soggetti che fruiscono dei servizi pubblici in tutte la aree del paese”.Il decreto, infine, prosegue il testo della Cgil, “come l’annunciato disegno di legge delega ancora ignoto, continua a riproporre un modello di cambiamento della pubblica amministrazione già fallito in passato e che prevede una continua e asfissiante moltiplicazione di leggi, norme e regolamenti, che impediscono un reale cambiamento e una riappropriazione da parte dei cittadini della cosa pubblica”. Per questo, conclude il sindacato di corso d'Italia, “contro una politica che vuole un rapporto di lavoro e una Pa subalterna, l’antidoto non può che essere l’unificazione del sistema di regole tra lavoro pubblico e privato
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