RADIO ARTICOLO1

RADIO ARTICOLO1
WEB RADIO

giovedì 17 luglio 2014

Camusso: riforma P.A. protagonisti i lavoratori

“La riforma della Pubblica amministrazione è una straordinaria necessità per il Paese, per questo siamo preoccupati per come si sta affrontando. Noi pensiamo che vada riformata con chi dovrebbe migliorarla ossia con i lavoratori”. Così Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL ha aperto il dibattito 'Riformo io! Per una pubblica amministrazione al servizio dei cittadini' che si è tenuto quest'oggi in Piazza di Pietra a Roma. All'iniziativa, moderata dalla giornalista Maria Latella, è intervenuto Gian Antonio Stella, autore del libro 'Bolli, sempre bolli, fortissimamente bolli' presentato per l'occasione, assente il Ministro per la Pubblica amministrazione e Semplificazione, Marianna Madia.
Per il Segretario Generale della CGIL il primo punto per  riformare la P.A. dovrebbe essere “il completamento della privatizzazione del rapporto di lavoro del lavoro pubblico” che la CGIL aveva già contributo a costruire. “Se si vogliono premiare le professionalità, bisogna decidere che si tratta di un rapporto di lavoro contrattuale non regolato da leggi. La legislazione non deve determinare tutte le condizioni del rapporto di lavoro”. Con questa riforma avverte Camusso “si torna al controllo della politica sull'amministrazione, l'esatto contrario di quella autonomia e qualità dei servizi di cui tanto si parla”. La leader della CGIL ha ribadito quindi l'importanza di bloccare quel tentativo di subordinare l'amministrazione, la dirigenza e il lavoro alla politica così da “rendere i lavoratori pubblici, lavoratori come gli altri, sui quali il potere politico non può decidere”, altrimenti si chiede Camusso “come si potrebbe marlare di meritocrazia se i dirigenti della P.A. sono nominati al 30% dalla politica?”.

Riferendosi al tema della digitalizzazione di cui ha parlato il Ministro Marianna Madia nella sua conferenza stampa della scorsa settimana, Camusso ha sottolineato: “come sempre si butta la palla dall'altra parte, la digitalizzazione non è all'anno zero, ma per come è strutturata oggi impedisce la comunicazione tra i sistemi, gli uffici”. La leader della CGIL riporta l'esempio, non positivo, dei tagli effettuati all'INPS con la chiusura degli sportelli e l'avvio delle operazioni online: “il risultato - ha detto - sono le interminabili file ai servizi dei sindacati perché i cittadini non riescono ad accedervi”. Il nostro Paese per il Segretario Generale della CGIL “deve fare i conti con il problema dell'analfabetismo di ritorno al quale in questi anni si è risposto con i tagli all'istruzione”. Dunque prima di digitalizzare i servizi, ha sottolineato Camusso “è necessario intervenire sulla riorganizzazione del lavoro pubblico. La condizione dei cittadini si può migliorare già da domani applicando norme che già ci sono (legge Bassanini)”.

Ancora in riferimento alle parole di Madia che ha anteposto la competitività al rinnovo del contratto, definendolo una delle tante ingiustizie prodotte dalla crisi, Camusso ha risposto: “le ingiustizie vanno ridotte non sommate”. “Se si vuole essere competitivi bisogna investire risorse e creare lavoro e reddito, mentre ora sembra che gli sforzi siano concentrati sulla riduzione dell'occupazione. Prima di dire torneremo competitivi - conclude Camusso - bisogna preoccuparsi di far avere alle famiglie almeno un reddito”.

Nessun commento: