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“Manca infatti - prosegue la nota - un sistematico coinvolgimento delle associazioni e delle rappresentanze sociali attraverso il quale garantire quell'indispensabile elemento di trasparenza che rappresenta il valore aggiunto nella realizzazione di scelte efficaci e condivise. Proprio per affrontare questi aspetti abbiamo chiesto al direttore dell'Agenzia un incontro che ancora attendiamo”.
“Da tempo - ricorda la nota della CGIL - ci stiamo battendo per una revisione delle norme che regolano la gestione dei beni confiscati che sono una risorsa e una opportunità di sviluppo nella legalità. Abbiamo presentato una legge di iniziativa popolare, 'Io Riattivo il Lavoro', sostenuta da Libera, Acli, Arci, Avviso Pubblico, Sos Impresa, Centro Studi Pio , con la quale, fra le altre importanti questioni, affrontare anche i temi che la vicenda ci propone. La legge è stata già annunciata in aula alla Camera e attende di essere calendarizzata in modo da avviare la discussione parlamentare. Cogliamo, quindi, questa occasione per rinnovare alle forze politiche l'appello a procedere con sollecitudine in questa direzione. Ci pare poi inopportuno - conclude il sindacato - assumere, attraverso lo strumento del comando, una persona che ha in corso un procedimento e che è stato condannato a tre anni di carcere in primo grado per abuso di ufficio”.
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