
E' un Ecofin senza precedenti quello
che si riunisce domani e sabato in Polonia, con la presenza
straordinaria del segretario del Tesoro Tim Geithner a segnalare
la gravita' della situazione: c'e' da evitare una nuova Lehman
Brothers con epicentro ad Atene, e Washington e' sempre piu'
preoccupata. E in agenda figurano tanto la manovra italiana,
quanto l'intesa che potrebbe rafforzare le sanzioni europee
anti-deficit.
L'agenda del meeting straordinario dei ministri delle finanze
europei a Wroclaw (Breslavia) - praticamente un G7 senza Canada
e Giappone - e' fitta: si parte venerdi' mattina con
l'Eurogruppo (ministri delle finanze dell'area euro) che
vagliera' gli aggiustamenti di bilancio di Grecia, Irlanda e
Portogallo e la stagnazione in arrivo per molte economie
dell'euro. Probabile la presentazione ai colleghi europei, da
parte del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, della manovra
italiana. E si fara' il punto anche sul potenziamento del fondo
di salvataggio europeo, chiamato a subentrare alla Bce negli
acquisti di titoli di Stato, che alcuni Paesi starebbero
ritardando; sulla partecipazione delle banche alle perdite sui
titoli greci; e sulle garanzie aggiuntive che alcuni Paesi
nordici chiedono. Sullo sfondo dei due giorni di riunioni, lo
scontro sugli 'eurobond', oggi sonoramente bocciati dalla
cancelliera tedesca Angela Merkel. E poi la rottura ai vertici
della Bce segnata dall'addio di Juergen Stark, il consigliere
esecutivo tedesco che guida il fronte opposto agli acquisti di
bond governativi che ormai coinvolge anche l'Italia. Ma
soprattutto il rischio di un default in Grecia che i mercati
danno per scontato, a dispetto delle rassicurazioni.
Un pranzo di lavoro veloce, e ai ministri dell'area euro si
aggiungeranno quelli del resto dell'Unione e i governatori delle
banche centrali (Draghi dovrebbe essere rappresentato dal vice
Ignazio Visco). La presidenza polacca dell'Ue presentera' il
compromesso, raggiunto oggi con il Parlamento europeo, per
imporre sanzioni piu' efficaci (si parla di depositi in argento
su conti bloccati) per i Paesi che non rispettano i vincoli di
bilancio fissati dai Trattati: se dopo l'Ecofin ci sara' l'ok
anche del consiglio Ue, l'accordo e' fatto e potrebbe persino
facilitare la strada agli eurobond oltre che rappresentare un
passo avanti verso l'unione fiscale che, forse, si delinea in
lontananza per l'Ue.
Piatto forte dell'Ecofin, tuttavia, resta la situazione
economica globale (si parla di rischi di recessione), la fuga
degli investitori dal debito sovrano di buona parte del Sud
Europa, le conseguenze sul settore bancario: c'e' da impedire un
effetto-domino sulle banche che potrebbe partire proprio da
Atene. Non a caso oggi a Breslavia Joaquin Almunia, commissario
Ue agli Affari economici, ha anticipato che slittera' la stretta
europea sulle regole relativi agli aiuti di Stato alle banche:
''non sarebbe prudente'' andare avanti ora viste le circostanze.
Ci sara' Geithner, che secondo indiscrezioni chiedera' di
velocizzare il potenziamento del fondo di salvataggio europeo
(Efsf): lo stallo attuale e' una delle grosse incertezze che
alimentano la volatilita' sui mercati. A Washington c'e'
evidente nervosismo per la situazione europea, che rischia di
peggiorare la gia' fragile congiuntura americana. E poi, sempre
venerdi' pomeriggio, ai ministri tocchera' preparare la
posizione europea per il G20 e i meeting di Fmi e Banca mondiale
a Washington la settimana successiva.
ANSA-FOCUS/ CONFINDUSTRA:GIU'STIME PIL,CON MANOVRA FISCO RECORD
MARCEGAGLIA, ORA GOVERNO AGISCA O REPONSABILITA' GRAVISSIME
Confindustria taglia ancora le stime
di crescita economica nel Paese. E avverte potrebbe andare anche
peggio: sono previsioni caute, che non escludono ''rischi
ulteriori all'ingiu'''. Lo dicono gli economisti di via
dell'Astronomia e lo ribadisce la leader degli industriali, Emma
Marcegaglia, che torna a chiedere ''riforme profonde'' per
stimolare lo sviluppo, subito perche' ''il tempo e' scaduto''. E
avverte: servono ''decisioni chiare'', un ''un grande disegno
organico'', ''altrimenti il governo avra' una responsabilità
pesantissima, responsabilita' gravissime''.
Riforme a partire dal fisco, per ''tagliare le tasse su
lavoratori e imprese anche a costo di alzare le altre'', anche
con una patrimoniale. Poi avanti con ''una riforma compiuta''
delle pensioni, privatizzazioni, liberalizzazioni, tagli della
spesa pubblica improduttiva, infrastrutture: la ricetta che gli
industriali invocano da tempo. E che ribadiscono oggi in un
quadro di emergenza, con la crisi di credibilita' dell'Italia
sui mercati, e ''il mal di lenta crescita'' del Paese che ''va
aggredito con una terapia d'urto''. Messaggio rilanciato con
forza da Confindustria, presentando il rapporto di settembre del
centro studi, mentre nelle stesse ore con il ministro Giulio
Tremonti era in corso una riunione informale sulle misure da
mettere in campo per stimolare la crescita.
In questo quadro, anche per una manovra economica ''fatta
soprattutto di tasse'', la pressione fiscale vola al ''massimo
storico'', oltre il record del 43,7% toccato nel 1997 per
l'ingresso nell'euro: salira' al 44,1% nel 2012, calcola il
centro studi di Confindustria. Mentre con la crisi arretra il
benessere degli italiani, misurato dal Pil procapite che ''sara'
l'anno prossimo del 6,9% inferiore a quanto era nel 2007 ed ai
livelli del 1999. Rispetto alla media europea passa dal 107% nel
1996 al 93% nel 2012''.
Il Pil si fermera' al +0,7% nel 2011 e solo al +0,2% nel 2012
(contro il +0,9% e il +1,1% indicati a giugno, incorporando
l'effetto positivo che avrebbero avuto le riforme). Il
capo-economista di via dell'Astronomia, Luca Paolazzi,
sintetizza cosi' le prospettive: ''L'estate e' tiepida, ci
aspettiamo un autunno freddo'': ancora non si intravede l'uscita
dalla crisi. Il quadro e' di ombre: ''domanda interna debole,
consumi indietro, investimenti frenati, produzione in stallo,
rallenta l'export, occupazione ancora frenata''. Marcegaglia
auspica ''un patto sociale'' tra imprese e sindacati. Ricorda le
critiche di ieri e di oggi: ''Spesso siamo stati insultati, ci
hanno detto che eravamo dei corvi ma adesso i fatti ci danno
ragione. Da anni diciamo che il problema dell'Italia e' la
crescita''. E chiarisce: sono ''la voce degli imprenditori'', io
''non voglio assolutamente scendere in politica''.(ANSA).
MANOVRA:FITTO,PROSSIMA SETTIMANA TAVOLO GOVERNO SU TRASPORTI
La prossima settimana il governo
avviera' un primo incontro sul Trasporto pubblico locale che si
svolgera' nell'ambito di un tavolo istituzionale di confronto
tra l'esecutivo e regioni, comuni e province: lo ha annunciato
il ministro per i Rapporti con le regioni, Raffaele Fitto, nel
corso di una conferenza stampa a conclusione di un incontro con
Regioni e Autonomie locali.
Il tavolo sul Trasporto pubblico locale, ha spiegato Fitto,
si svolgera' nell'ambito del lavoro piu' complessivo che sara'
chiamata a svolgere una commissione paritetica
governo-regioni-comuni-province, proposta da questi ultimi e
accettata dall'esecutivo, dovra' affrontare nel merito le
tematiche legati ai costi della politica e al patto di
stabilita'. ''La consegna da parte delle regioni dei contratti
sul Trasporto pubblico locale - ha riferito Fitto - viene
interpreta dal governo come una sollecitazione ad avviare un
confronto piu' complesso. Il governo - ha sottolineato - vuole
il dialogo e auspica il confronto e non uno scontro, come e'
accaduto oggi''.
MANOVRA: SINDACATI A REGIONI, ORA INIZIATIVA COMUNE SU TPL
''La Conferenza delle Regioni si
faccia promotrice di una nuova fase di iniziativa che, riunisca
intorno ad un tavolo tutti i livelli istituzionali competenti e
le rappresentanze datoriali e sindacali, ai rispettivi livelli
confederali e di categoria''. Lo chiedono Filt Cgil, Fit Cisl e
Uiltrasporti, all'indomani della definitiva approvazione della
manovra economica nel giorno delle iniziative delle Regioni,
insieme a Province e Comuni, contro i tagli della manovra al
trasporto locale.
Secondo i sindacati ''vanno delineate soluzioni relative al
riassetto finanziario ed industriale del sistema delle imprese
del settore, attraverso un profondo e rapido processo di
integrazione dei servizi ed aggregazione delle aziende, anche
sovra regionali, finalizzato a costruire soggetti d'impresa
dimensionati a livelli europei; ai livelli di risorse
finanziarie e sulla certezza dei relativi flussi necessari alla
stabilizzazione e alla prospettiva del settore; alla regolazione
delle procedure di affidamento del servizio e dei processi di
riorganizzazione dell'offerta; al rinnovo del CCNL e alla
definizione di clausole di protezione sociale e dell'occupazione
indispensabili ed ormai indifferibili per tutelare, dotandolo di
uno strumento per le politiche attive del lavoro, il settore che
- denunciano infine Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - sta
registrando gravi situazioni di crisi sull'intero territorio
nazionale, mettendo in discussione il diritto alla mobilita' di
intere comunita'''.
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