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venerdì 2 maggio 2014

Riforma P.A. - le linee guida di Renzi



Pubblica Amministrazione, arriva la riforma. Il premier Renzi ha illustrato le linee guida in una conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri e da oggi si apre la discussione con le parti sociali "per quaranta giorni e il provvedimento - ha spiegato il premier - sarà fatto venerdì 13 giugno".


“Siamo oggi molto lieti di poter offrire all’attenzione un ulteriore tassello della sistematica operazione di cambiamento del paese e che sta rispettando tutte le scadenze che ci siamo autoimposti per arrivare ad oggi con la proposta del governo sulla riforma della P.A”, ha esordito Renzi.

“Pensiamo che la riforma fatta contro le lavoratrici e i lavoratori abbia le gambe corte”. Il governo punta a un “tentativo di cambiamento radicale nella Pa”, ha continuato il premier.

‘’Se passo giornata a dire che sei un fannullone è difficile che il destinatario dell’invettiva si senta motivato. Certo che esistono fannulloni nella Pa, ma compito di chi dirige non è lamentarsi ma provare a cambiare’’, ha aggiunto.

La riforma della Pa che il governo promuove prevede “la riduzione del 50 per cento dei permessi sindacali” e la “la riduzione delle prefetture a non più di 40, nei capoluoghi di regione e in zone strategiche”.

Un'altra delle misure previste è "l’accorpamento di Aci, Pra e Motorizzazione Civile", oltre all'“accorpamento delle sovrintendenze e gestione manageriale dei poli museali”, due delle innovazioni che saranno introdotte con lo ‘Sforbicia Italia’.

Poi, ‘’la possibilità di licenziamento per il dirigente che rimane privo di incarico oltre un determinato termine’’. Ci sarà anche ‘’l’introduzione del ruolo unico della dirigenza’’, ha spiegato Renzi.

“Scriveteci a Rivoluzione@governo.it dal 30 aprile al 30 maggio ci sarà la consultazione e poi il 3 giugno il provvedimento va in cdm”. Così Renzi ha rivelato l’indirizzo mail dove dipendenti pubblici e sindacati potranno rivolgersi per valutare la riforma della P.a.
La riforma prevede anche l'“eliminazione dell’obbligo per le aziende di iscriversi alla camera di commercio”, ha spiegato anche Renzi.
“Nella discussione politica di questi giorni ci sono state alcune anticipazione che sono diventate tavole della legge, come il fatto che noi avremmo detto che tagliamo gli stipendi. Noi abbiamo detto che avremmo messo un tetto massimo a 240mila euro”.
‘Non c’è un tema di esuberi nella Pa, non c’è’’, ha poi ribadito il premier.
“Si prosegue come si è detto, no news, non c’è pezzo”. Così Renzi ha risposto ai giornalisti che, nella conferenza stampa al termine del cdm, gli hanno chiesto se sulla legge elettorale si va avanti.

"Se obblighi tutti ad andare in pensione", risulterebbe prudente la previsione di 10mila nuovi assunti, "in realtà i calcoli che abbiamo fatto sono tra i 14 e i 15mila da qui al 2018", ha concluso il premier.

MADIA - “Viene mantenuto il limite ai dirigenti esterni che possono lavorare nella pubblica amministrazione”, ha detto il ministro Marianna Madia in conferenza stampa.

da:http://www.repubblica.it/economia/2014/04/30/news/cdm_riforma_pubblica_amministrazione-84893638/
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, apre ufficialmente il fronte della riforma della Pubblica amministrazione nel Consiglio dei Ministri. L'esecutivo si è incontrato nel pomeriggio, in un Cdm di un paio d'ore, e il premier, con il ministro Marianna Madia, ha illustrato i tre pilastri sui quali poggiano le linee guida della riforma. "C'è un sacco di bella gente che lavora e va premiata, c'è qualche fannullone e quello lo stanghiamo", il motto.

"Stiamo rispettando tutte le scadenze che ci siamo autoimposti per cambiare il paese", esordisce il premier nella conferenza stampa dopo il Cdm, aggiungendo che nel campo degli statali "il governo punta a un cambiamento radicale nella Pa". Renzi spiega che il "desiderio di coinvolgere gli uomini e le donne che lavorano nella Pubblica amministrazione" insieme a quello di "togliere il tema della riforma dalla campagna elettorale" hanno spinto l'esecutivo a non presentare immediatamente un decreto e un disegno di legge delega (come fatto con il Jobs Act), quanto piuttosto un insieme di linee guida da sottoporre alla discussione prima di avviare il percorso di un disegno di legge. "Una riforma contro i lavoratori avrebbe le gambe corte", ricorda. Il governo, in sostanza, pone delle questioni di fondo sulle quali avviare il confronto con le parti in causa, "anche i sindacati se vorranno farci sapere il loro parere", per quaranta giorni, e dispone anche un indirizzo internet per la consultazione: "Scrivetemi a rivoluzione@governo.it", dice ridendo. Il ministro Madia precisa poi che ai sindacati non sono offerti tavoli, ma un "confronto innovativo e l'invito a fare delle proposte" sui punti "concreti e puntuali" avanzati dall'esecutivo.

Dopo la consultazione, la riforma diverrà norma con un disegno di legge, che verrà presentato in Cdm il prossimo 13 giugno. "Preferirei fare un disegno di legge ed evitare il decreto", spiega sul punto Renzi. I tre punti della riforma - espressi in una lettera ai dipendenti statali - saranno "sul capitale umano, sui tagli agli sprechi della Pa e sugli open data come strumento di trasparenza e innovazione".

Dirigenti e personale. Come da attese, l'esecutivo propone l'introduzione di un ruolo unico dirigenziale, senza più la divisione in prima e seconda fascia. Si stringeranno poi le maglie per la valutazione delle performance dei dirigenti statali, con un tetto agli stipendi massimi di 240mila euro. "La carriera sarà portata avanti per incarichi e non per fasce; e questo diventa fondamentale per le retribuzioni, ma anche che la valutazione verrà fatta" delle performance dei dirigenti, spiega Madia. "Non c'è un tema di esuberi della Pa", precisa Renzi in merito all'indicazione di 85mila esuberi, emersi dal piano di spending review del Commissario straordinario, Carlo Cottarelli. "La riforma non parte dall'esigenza di risparmiare, ma dall'efficienza del servizio", aggiunge ancora il presidente del Consiglio.

Uno dei punti della riforma prevede ancora "la possibilità di licenziamento per il dirigente che rimane privo di incarico oltre un determinato termine". La riforma della Pa "attuata in modo rigido, comporta la possibilità a zero euro di immissione di diecimila posti di lavoro per i giovani nella pubblica amministrazione", promette Renzi, "attraverso l'abrogazione dell'istituto del trattenimento in servizio", ovvero la possibilità di restare sul posto di lavoro anche dopo il raggiungimento dell'età pensionabile. Di "ringiovanimento selettivo e strategico" parla, sul tema, Madia. Quest'ultima apre alla possibilità dei prepensionamenti, ma "ci sono cose che si possono fare prima", come appunto abrogare il trattenimento in servizio. Per l'efficienza serve "una mobilità che funzioni, sia volontaria che obbligatoria ma con un il mantenimento dei livelli retributivi e salvaguardando la dignità dei lavoratori per quanto riguarda la distanza tra casa e luogo di lavoro". In rampa di lancio anche "la riduzione del 50 per cento dei permessi sindacali". Sullo sblocco del turn over, attualmente al 20% (un ingresso ogni cinque uscite), Madia punta a "sbloccarlo al massimo, ma in modo strategico con entrate selettive per le amministrazioni che hanno fabbisogni e obiettivi che necessitano nuove entrate".

Enti. Renzi spiega ancora che verranno aggregati gli "oltre venti enti di ricerca che svolgono funzioni simili, per dare vita a poli di eccellenza". Nel progetto del governo c'è l'intenzione di riorganizzare le Authority, con l'obiettivo di sopprimere la Covip, che vigila i fondi pensione, con le competenze che passeranno a Bankitalia. Aci, Pra e Motorizzazione civile verranno accorpati e le cinque scuole dell'amministrazione diverranno una. Anche per le Sovrintendenze è previsto uno snellimento, mentre le Prefetture verranno ridotte a un massimo di quaranta. Nel complesso, il governo vuole "una riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio: perchè la Ragioneria generale dello Stato deve avere una sede in tutte le province?", ha aggiunto Renzi. Il presidente parla poi di "gestione manageriale del polo museale" italiano come uno degli obiettivi da perseguire e ancora di riorganizzazione delle Capitanerie di porto.

Aziende. Verrà meno l'obbligo per le imprese di iscriversi alle Camere di Commercio. Il disegno di riforma del governo prevede anche la modifica delle sanzioni previste per le liti temerarie nel processo civile. "Il tema delle ottomila municipalizzate ci rimane sul collo, va assolutamente affrontato", afferma in aggiunta Renzi. Quanto all'accorpamento dei servizi Renzi si augura che "all'azione del governo devono corrispondere azioni dei Comuni", spiegando che ne ha parlato con Piero Fassino, numero uno dell'Anci.

Pin del cittadino. "Oggi la Pa parla tredici linguaggi diversi e il cittadino ha bisogno di un traduttore". Così il premier annuncia l'introduzione di un codice Pin per ogni cittadino, con il quale possa accedere alle pratiche burocratiche "dalle multe in giù". Per la realizzazione tecnica sarà necessario un anno, spiega Renzi, ma dal Cdm di metà giugno si potrà già partire con la fatturazione elettronica

da: http://www.corriere.it/politica/14_aprile_30/renzi-riforma-pubblica-amministrazione-13-giugno-cbe31084-d079-11e3-b822-86aab2feac59.shtml
Il Consiglio dei ministri ha discusso la riforma della Pubblica amministrazione. «Siamo oggi molto lieti di poter offrire all’attenzione un ulteriore tassello della sistematica operazione di cambiamento del paese e che sta rispettando tutte le scadenze che ci siamo autoimposti per arrivare ad oggi con la proposta del governo sulla riforma della Pubblica amministrazione». Così il premier Matteo Renzi al termine della riunione del governo. Renzi ha poi precisato che al termine sarà varato un disegno di legge e delega o forse, un decreto, anche se preferirebbe il ddl al decreto. Lo scopo della riforma sarà quello di «premiare la bella gente e punire i fannulloni». In serata viene diffusa una lettera indirizzata ai dipendenti pubblici che spiega le intenzioni del governo, in particolare per quanto riguarda riorganizzazioni ed esuberi. E viene aperta una casella di posta elettronica con il singolare indirizzo rivoluzione@governo.it per ricevere i loro suggerimenti e i loro pareri: «Scriveteci a Rivoluzione@governo.it - dice Renzi rivolto ai dipendenti pubblici - . Dal 30 aprile al 30 maggio ci sarà la consultazione online».

La riforma


La riforma della Pubblica amministrazione si sviluppa su 3 assi: «capitale umano, innovazione, tagli alle strutture non necessarie» ha spiegato ancora Renzi. Il presidente del Consiglio che il coinvolgimento dei dipendenti attraverso una lettera che verrà recapitata loro via mail e a cui potranno rispondere offrendo spunti e suggerimenti. Potremmo chiamare il provvedimento spiega il premier, «sforbicia Italia per il taglio agli sprechi o open data, per l’uso di questi ultimi come strumento di trasparenza».

Dirigenti

La riforma per quanto riguarda i dirigenti prevede per Renzi «La possibilità di licenziamento per il dirigente che rimane privo di incarico oltre un determinato termine». Ci sarà, spiega il premier, anche «l’introduzione del ruolo unico della dirigenza», ha spiegato. «Non c’è un tema di esuberi della Pa» ha tuttavia aggiunto Renzi precisando che il vero punto «è mettere quelle persone nelle condizioni di lavorare» e «l’efficienza del servizio». «I risparmi li vogliamo fare, ma se metti insieme prefettura, Ragioneria dello Stato e le sedi degli enti del governo sai quanto risparmi? Molto di più che con l’esubero». Per Renzi anzi, con i pensionamenti previsti le nuove entrate nella Pa potrebbero essere «14-15 mila fino al 2018. Se obblighi tutti ad andare in pensione, siamo stati prudenti a parlare di 10 mila nuove persone perché in realtà i calcoli che abbiamo fatto sono tra i 14-15mila fino al 2018» ha aggiunto il presidente del Consiglio.

Accorpamenti

La riforma prevede inoltre una serie di accorpamenti di enti e organi della Pa. Innanzitutto la riduzione delle prefetture, Renzi ha detto che dovranno essere presenti solo «nei capoluoghi di regione e in zone strategiche, quindi saranno ridotte a 40». Inoltre, il premier ha parlato di una «centrale unica per gli acquisti delle forze di polizia e di accorpare l’Aci, il Pra e la Motorizzazione civile». Quanto alle scuole di formazione della Pubblica amministrazione, dovranno essere accorpate in una sola. Tra gli altri provvedimenti per la lotta agli sprechi della Pa, ci sarà anche «l’accorpamento delle soprintendenze e la riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio» facendo riferimento anche alle molteplici sedi provinciali della Ragioneria generale dello Stato. Il presidente del Consiglio ha parlato anche della volontà di eliminare «l’obbligo delle aziende di iscriversi alle Camere di commercio» cosa che potrebbe portare all’eliminazione delle stesse, e ha parlato anche «della razionalizzazione delle Autorità portuali».

Pin

Nella riforma della Pa è previsto, ha aggiunto Renzi, «l’introduzione del Pin del cittadino: oggi la pubblica amministrazione parla 13 linguaggi diversi, noi vogliamo che parli un’unica lingua e che lavora su tutto». Il progetto di riforma infatti prevede per il cittadino l’introduzione di un unico codice per accedere ai servizi pubblici.

Mobilità

Per poter far funzionare la pubblica amministrazione e renderla meno costosa è però necessario «mettere in campo» una «mobilità che funzioni», sia «volontaria, ma anche obbligatoria, garantendo dignità al lavoratore», con riferimento alle retribuzioni e alla «non lontananza dal luogo di lavoro» ha poi aggiunto il ministro della Pa, Marianna Madia, illustrando le linee guida della riforma.







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