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martedì 17 luglio 2012

Lo Bello: Sicilia a un passo dal crak

Il Governo Monti deve subito mettere mano ai conti della Regione, controllando un bilancio reso non trasparente da poste dubbi e residui inesigibili", perché "la Sicilia rischia di diventare la Grecia del Paese, con i dipendenti e i pensionati regionali che saranno i primi a trovarsi senza stipendio in caso di crollo", e quindi il Paese "deve intervenire anche superando gli ostacoli di un'autonomia concessa nel dopoguerra, in condizioni storiche e politiche ormai lontanissime, ma utilizzata da scriteriate classi dirigente per garantire a se stesse l'impunita'". E' l'allarme lanciato dal vicepresidente di Confindustria ed ex presidente degli industriali siciliani, Ivan Lo Bello.



da: http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/07/16/news/l_allarme_di_ivan_lo_bello_sicilia_sull_orlo_del_crac-39128597/
"Se siamo sull'orlo del precipizio? Probabilmente si'", dice ancora Lo Bello. "Siamo all'epilogo di una lunga stagione politica ed economica che non riguarda solo il governo Lombardo ma che - aggiunge - si è basata esclusivamente su una capillare distribuzione assistenziale e clientelare delle risorse pubbliche". Secondo Lo Bello, "se fossimo stati controllati dallo Stato noi siciliani non avremmo oggi trentamila precari e trentamila forestali". Alla domanda se si candiderà per le imminenti elezioni regionali, Lo Bello risponde cosi': "No, per un motivo semplice. Abbiamo varato un codice etico che impedisce al sottoscritto e agli altri di candidarsi a qualsiasi competizione elettorale se non decorsi tre anni dalla scadenza del mandato. E io ho lasciato Confindustria Sicilia a marzo. Siamo persone serie, se abbiamo un codice etico lo rispettiamo". "Se la Sicilia fosse un'azienda parleremmo di falso in bilancio? E' quel che deve controllare Monti", conclude.

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