dal gds on line del 10/08/2010
Truffa e abuso d'ufficio sono le imputazioni mosse nei confronti dei tre imputati. Coinvolti anche lo skipper-operaio, Franco Alioto, e il direttore generale della Gesip, Giacomo Palazzolo
PALERMO. La vicenda dello skipper assunto e pagato dalla societaà di servizi Gesip, ma utilizzato per l'imbarcazione privata del sindaco, potrebbe costare un processo al primo cittadino di Palermo, Diego Cammarata. I pm Laura Vaccaro e Leonardo Agueci hanno infatti chiesto il rinvio a giudizio dello stesso esponente del Pdl, dell'operaio Franco Alioto e di Giacomo Palazzolo, direttore generale della Gesip, azienda a totale partecipazione pubblica, anche se ha la veste privata della società per azioni. Truffa e abuso d'ufficio sono le imputazioni mosse nei confronti dei tre imputati, perché Cammarata avrebbe utilizzato Alioto come proprio skipper personale e Palazzolo glielo avrebbe consentito, facendo in modo che l'effettiva presenza in servizio del marinaio non venisse controllata. Cammarata, che non ha voluto rendere l'interrogatorio davanti ai pm, ha sostenuto che la Gesip non è azienda pubblica, ma totalmente privata, e dunque non le si possono applicare le regole che valgono per i reati contro la pubblica amministrazione. L'inchiesta è stata condotta dalla sezione specializzata in questo tipo di delitti, della Squadra mobile di Palermo.
PALERMO. La vicenda dello skipper assunto e pagato dalla societaà di servizi Gesip, ma utilizzato per l'imbarcazione privata del sindaco, potrebbe costare un processo al primo cittadino di Palermo, Diego Cammarata. I pm Laura Vaccaro e Leonardo Agueci hanno infatti chiesto il rinvio a giudizio dello stesso esponente del Pdl, dell'operaio Franco Alioto e di Giacomo Palazzolo, direttore generale della Gesip, azienda a totale partecipazione pubblica, anche se ha la veste privata della società per azioni. Truffa e abuso d'ufficio sono le imputazioni mosse nei confronti dei tre imputati, perché Cammarata avrebbe utilizzato Alioto come proprio skipper personale e Palazzolo glielo avrebbe consentito, facendo in modo che l'effettiva presenza in servizio del marinaio non venisse controllata. Cammarata, che non ha voluto rendere l'interrogatorio davanti ai pm, ha sostenuto che la Gesip non è azienda pubblica, ma totalmente privata, e dunque non le si possono applicare le regole che valgono per i reati contro la pubblica amministrazione. L'inchiesta è stata condotta dalla sezione specializzata in questo tipo di delitti, della Squadra mobile di Palermo.
da repubblica.it del 10/08/10
La Procura chiede che il sindaco Diego Cammarata venga processato assieme al suo skipper tuttofare Francesco Alioto, l'impiegato della Gesip che invece di stare in ufficio avrebbe trascorso le sue giornate a Marina di Villa Igiea, per accudire la barca del primo cittadino. Le accuse contestate sono pesanti: concorso in truffa e in abuso d'ufficio. La richiesta di rinvio a giudizio, che porta la firma del procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dal sostituto Laura Vaccaro, riguarda anche il direttore generale della società che ha come socio unico il Comune, Giacomo Palazzolo.All'inizio di giugno, Cammarata, Alioto e Palazzolo avevano ricevuto un avviso di garanzia, che segnava la chiusura dell'inchiesta. I tre indagati avevano venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogati o per presentare memorie difensive. Non si è fatto avanti nessuno al palazzo di giustizia. Così, adesso, i pm insistono nell'accusa, ritenendo di avere trovato le prove di una doppia raccomandazione di Cammarata: prima, per l'assunzione di Alioto alla Gesip; poi, per la sua collocazione in un ufficio ben preciso, dove nessuno avrebbe controllato le sue presenze.Ecco dunque la richiesta di rinvio a giudizio: contesta a Cammarata "di aver richiesto e imposto al direttore generale della Gesip una collocazione del dipendente Alioto tale da garantirgli di non essere sottoposto ad alcun controllo e di dedicarsi completamente alla sua attività di skipper presso l'imbarcazione di Cammarata". Il seguito è ancora più pesante: "Nelle stesse ore in cui Alioto figurava in servizio presso la Gesip - scrivono i magistrati - in realtà espletava specifiche prestazioni lavorative a beneficio esclusivo del Cammarata, per il quale curava la barca ormeggiata presso Villa Igiea e ne curava altresì gli affari personali".Il caso Alioto era emerso in Procura l'estate scorsa, dopo alcune lettere anonime. La vicenda era poi diventata un caso politico nazionale all'indomani di un servizio di "Striscia la notizia". Ma anche di recente sarebbero accadute cose strane alla Gesip, questo hanno scoperto i poliziotti della squadra mobile: qualcuno avrebbe tentato di modificare i fogli delle presenze di Alioto, ma senza riuscirci. Contro il sindaco sono poi arrivate le testimonianze di alcuni vip palermitani, che avevano preso in affitto la sua barca: interrogati dalla polizia, hanno confermato la presenza di Alioto durante le loro gite. Proprio in quei giorni, lo skipper sarebbe risultato regolarmente in servizio alla Gesip.C'è pure un supertestimone a supporto della ricostruzione della Procura: è l'ex direttore del personale della Gesip, Fabrizio Ferrauto. Agli inquirenti ha raccontato delle telefonate che avrebbe ricevuto dal sindaco per raccomandare Alioto. Durante una conversazione, in particolare, Cammarata gli avrebbe detto: "Vedi che Franco è con me". Era estate, il sindaco stava probabilmente partendo in gita con la sua barca.Il primo cittadino si è sempre difeso dalle accuse: "Escludo che Alioto sia mai stato con me in barca durante il suo orario di lavoro", ha detto in un'intervista a Repubblica. Adesso, si attende la nomina del gup, per la fissazione dell'udienza preliminare, in cui si dovrà discutere della richiesta della Procura. L'avvocato del sindaco, Giovanni Rizzuti, ribadisce la linea di difesa: "Diego Cammarata non sapeva che Alioto fosse in servizio alla Gesip quando era con lui. Dimostreremo che si raccomandava esplicitamente con Alioto perché ciò non accadesse".
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