La giornata di ieri si è caratterizzata, come era d'altronde prevedibile, per un convulso e, per certi versi prevedibile, affastellarsi di notizie, smentite, precisazioni e dichiarazioni stampa sulla manovra finanziaria che il Governo stava apprestandosi a varare nel Consiglio dei Ministri. Sono ancora molti i punti sui quali è difficile esprimere un giudizio considerando, appunto, la mancata presentazione di un testo ufficiale, ancora stamane, da parte del Governo.
Altrettanti, però, i punti ormai chiari, come ad esempio: blocco dei contratti pubblici fino al 2013; blocco del turn over fino al 2015; licenziamento del 50% del personale a tempo determinato; rinvio dei pensionamenti di oltre sei mesi.
Si approfitta della manovra per portare un ulteriore attacco alle Pubbliche Amministrazioni, anche attraverso un attacco alle condizioni di lavoro dei dipendenti pubblici. Le Amministrazioni pubbliche sono colpite, ferocemente, proprio nella loro capacità/possibilità di erogazione di servizi alla persona, ai cittadini, in special modo quelli socialmente più esposti.
Il personale letteralmente derubato, negli stipendi che non potranno tutelarli dalla ripresa dell'inflazione, nella speranza di miglioramento delle proprie condizioni di lavoro, spogliati finanche della possibilità di vedersi rinnovato un contratto di lavoro "precario".
Tutto questo si affianca all'attacco generale dei diritti del lavoro, che il Governo sta attuando, alla crisi che ha già tagliato un milione di posti di lavoro e di fronte alla quale il Governo non è intervenuto. Tutto questo di fonte alle scelte dell'Esecutivo che continua a penalizzare i redditi da lavoro e da pensione, senza intervenire sulle rendite finanziarie e sui grandi patrimoni.
Sono già tante le situazioni nelle quali RSU, comitati degli iscritti, lavoratori non organizzati hanno assunto iniziative di mobilitazione e di protesta contro questo vero e proprio "sacco" nei confronti dell'amministrazione pubblica e dei lavoratori dipendenti. Sappiamo che a quelle di ieri se ne aggiungeranno altre: lavoratrici e lavoratori, soprattutto delle funzioni centrali, stanno manifestando e manifesteranno ancora la loro rabbia e lo faranno attraverso visibili forme di protesta.
Dobbiamo preparare, adeguatamente, il terreno per una grande iniziativa di mobilitazione e protesta delle Categorie del Pubblico Impiego della Cgil. Un primo appuntamento di mobilitazione si realizzerà il 12 Giugno, confermando, quindi, il percorso sul quale abbiamo discusso e convenuto nell'ultimo direttivo nazionale della Categoria. Appare evidente, a questo punto, quanto sia determinante la nostra capacità di agevolare, indirizzare e coordinare, in queste ore, la reazione dei lavoratori e dei cittadini colpiti da questa manovra ingiusta, iniqua, sbagliata. Roma, 26 maggio 2010
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