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venerdì 3 agosto 2012

'Coniugare l'occupazione con l'ambiente'

Con questo slogan  di CGIL, CISL e UIL e dei sindacati di categoria ieri a Taranto, si è manifestato, per difendere i lavoratori dell'Ilva rivendicando gli investimenti utili ad impedire la chiusura dello stabilimento pugliese.

Due partecipatissimi cortei hanno attraversato le vie di Taranto per giungere a Piazza della Vittoria, e tantissime iniziative sono state organizzate anche nei territori che ospitano gli altri stabilimenti dell'azienda. A Genova, infatti, sono scese in piazza almeno 2mila persone a sostenere la protesta.

"Il significato della giornata  è la mobilitazione dei lavoratori che vogliono difendere il loro futuro di lavoro, rendendo compatibile la produzione con l'ambiente", così il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso spiega il senso della giornata di mobilitazione a margine della manifestazione, ribadendo l'importanza dello stabilimento Ilva di Taranto e definendolo "un nodo vitale dell'apparato produttivo italiano”. Per questo, ha insistito la leader della CGIL “ci deve essere uno sforzo collettivo per rendere la produzione ambientalmente favorevole ma non cancellarla” perchè “le ripercussioni sugli impianti industriali italiani non sarebbero gestibili dal paese. Dobbiamo sapere – ha avvertito - che se non si trovassero soluzioni saremmo costretti a importare acciaio dall'estero”. Per quanto riguarda l'operato della Magistratura: “ha le sue ragioni ma quello che ci preme è che ci sia un piano di investimenti e la soluzione dei problemi”, ha sottolineato Camusso.

Il numero uno di corso d'Italia prendendo la parola dal palco montato in Piazza della Vittoria, dopo alcune contestazioni che hanno interrotto i comizi conclusivi, ha ribadito “non si può contrapporre lavoro e salute, vogliamo sapere dall'azienda quando iniziano gli investimenti" e ancora “non si risana l'impianto siderurgico fermandolo, bisogna agire con lo stabilimento in marcia”. Infine, al Governo Camusso chiede “non solo di intervenire, ma di essere garante, ognuno faccia la sua parte. E' possibile un futuro positivo – ha concluso, cambiare si può e lo faremo”.


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