RADIO ARTICOLO1

RADIO ARTICOLO1
WEB RADIO

giovedì 10 maggio 2012

Rischio tenuta coesione sociale del paese

da www.repubblica.it ROMA - Dopo i mesi della risolutezza e del rigore, il governo tecnico di Mario Monti scopre di "avere un cuore", per riprendere una frase del viceministro dell'Economia, Vittorio Grilli. E, soprattutto, sembra aver preso coscienza delle ricadute delle misure anti-crisi sulle fasce deboli del Paese. Che non sono numeri, ma persone. Tantissime. "Il disagio sociale e diffuso legato alla mancanza di lavoro in Italia è più ampio di quello che le statistiche dicono. E' a rischio la tenuta economica e sociale del Paese" perché il disagio investe "metà della nostra società" afferma il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, parlando all'assemblea di Rete Imprese Italia e chiedendo alla Ue di distinguere spese da investimenti. "Monti - assicura Passera - si farà sentire". Il ministro del Welfare Elsa Fornero ammette: "La riforma delle pensioni è stata molto dura e ha creato dei problemi a molte persone e molte famiglie". "Problemi - Fornero, allo stesso tempo, assicura - dei quali il governo è consapevole". E il ministro della Salute, Renato Balduzzi avverte: "E' un momento di difesa: attenzione alle fasce fragili". Passera: "Ue, investimenti per la crescita". "Tutti sappiamo che da questa situazione possiamo uscirne anche più forti degli altri paesi. Lo spazio per crescere c'è e in parte dipenderà da quello che farà l'Europa, che deve smettere solo di parlare di crescita ma fare investimenti", dichiara il ministro dello Sviluppo Economico, riprendendo le argomentazioni dello stesso presidente del Consiglio, Mario Monti 1. Le accuse di respiro "comunitario" del ministro sono particolarmente dirette. "L'Ue non ha fatto la sua parte adeguatamente negli ultimi tanti mesi - amonisce Passera -. L'Ue non ha saputo garantire se stessa, ma adesso deve dimostrare di saper garantire se stessa e anche i più deboli, deve smettere di parlare di crescita e fare investimenti, distinguendo ciò che è spesa e ciò che è investimento". Passera fa un po' di conti del disagio sociale legato alla mancanza di lavoro: "Se mettiamo insieme disoccupati, inoccupati, sottoccupati e sospesi arriviamo a 5-6- forse 7 milioni di persone. Se moltiplichiamo per i loro familiari arriviamo alla metà della nostra società. Non sono soltanto a rischio i consumi e gli investimenti ma anche tenuta economica e sociale del Paese". Per il ministro, l'Italia può farcela, "e non è ottimismo di maniera". Perché "dalla globalizzazione può arrivare una spinta alla crescita" analizza Passera, elencando i settori in cui il Paese mantiene un vantaggio competitivo: "L'Italia ha dei vantaggi unici nel settore della moda, della casa, dell'autonomazione, della meccanica, della filiera agroalimentare e del turismo. E tutto questo rappresenta una buona parte dell'economia che non può non avere un grande vantaggio". E se a tutto questo si aggiunge "il dinamismo" del sistema delle piccole e medie imprese, "da persone concrete, dobbiamo convincerci che lo spazio per crescere c'è". Fornero: "Pensioni, governo consapevole dei problemi". La riforma delle pensioni "è stata molto discussa, anche nei problemi che ha creato a persone e famiglie. E sono problemi dei quali il Governo è consapevole". Così il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, intervenendo alla 'Giornata nazionale della previdenza'. "E' una riforma - spiega il ministro - dura e molto severa, ma ricordo le circostanze di grave crisi finanziaria in cui è stata approvata. C'era la prospettiva di un vero baratro finanziario le cui conseguenze non dobbiamo dimenticare quando si ricordano i problemi creati dalla riforma". Il ministro Fornero poi sottolinea come "nessuna riforma del sistema previdenziale può funzionare senza un buon andamento dell'economia e una riforma del mercato del lavoro, che deve essere più inclusivo e dinamico di quanto sia mai stato". Balduzzi: "Attenzione alle fasce fragili". "Soprattutto in tempo di crisi i criteri devono essere chiari ed è necessario rivolgere maggiore attenzione ai fragili, che non possono fare da soli. Chi è forte può stringere la cinta, chi è debole, invece, ha bisogno una rete". Anche il ministro della Salute, Renato Balduzzi, in visita questa mattina all'Istituto nazionale migrazioni e povertà (Inmp), esprime dalla sua prospettiva l'attenzione dell'esecutivo per i più esposti agli effetti della crisi, ma anche del rigore e delle riforme. "Per il nostro sistema sanitario nazionale - ha detto il ministro - la cartina di tornasole è proprio l'attenzione ai più deboli. I tempi che viviamo non sono favorevoli per grandi progetti, sono tempi di difesa. Importante è, però, non perdere le caratteristiche che determinano il funzionamento del nostro stesso sistema sanitario". Grilli: "Fondamentali forti, ma fisco pesa. Ridurre settore pubblico". In un quadro così allarmante, chi dal governo fa esercizio di ottimismo è il viceministro dell'Economia, Vittorio Grilli. "L'economia italiana cresce poco, peggio degli altri paesi, da un quindicennio. Dobbiamo vincere questa sfida, ridare all'Italia un motore di crescita sostenibile" dichiara Grilli nel suo intervento all'assemblea di Unindustria. Ma l'Italia, ribadisce il viceministro, può farcela perché "i fondamentali dell'economia italiana sono forti se confrontati ai concorrenti europei". "Il compito del ministero dell'Economia e delle finanze - scandisce Grilli -, non è quello di lanciare il cuore oltre l'ostacolo ma di lasciare i piedi per terra. Questo non vuol dire che un cuore non lo abbiamo anche noi. Le difficoltà che stiamo vivendo sono di tutti, nessuno escluso, e le dobbiamo vivere e vincerle insieme". C'è bisogno, sottolinea Grilli, "di una riduzione del peso fiscale: il peso fiscale alto non può essere un motore per la crescita". Ma questo obiettivo non può essere raggiunto in deroga a un risanamento del bilancio pubblico, per il quale "non devono esserci esitazioni né marce indietro. E' un pre requistio di credibilità per la crescita del nostro Paese. Dobbiamo avere i conti in ordine". La strada per ridurre il debito pubblico, secondo Grilli, passa attraverso un settore pubblico più snello ed efficiente. "Dobbiamo ridurre il settore pubblico - spiega il viceministro -. Abbiamo bisogno di un risultato non solo quantitivo, ma qualitativo, ovvero un settore pubblico più piccolo e più efficiente, consapevoli che si può avere una maggiore efficienza del sistema, dando servizi di maggior qualità. Bisogna evitare di dire che: 'si taglia la spesa e quindi tagliamo i servizi ai cittadini'".

Nessun commento: